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giovedì 16 giugno 2011

Un plauso alla mia amica Marina...

La mia amica Marina convive con Matteo ed hanno due bambini. Lei è una bravissima educatrice, di quelle che ci mettono anima ed entusiasmo e, come ogni educatore che si rispetti, vive più di gloria che di stipendio. E' una libera professionista... che detto così fa molto figo ma in realtà significa che ha una partita IVA, un contratto di lavoro con un cooperativa che non la tutela per quanto riguarda mutua e ferie. Marina durante l'anno segue casi molto impegnativi: ragazzini autistici, minori con gravi problemi familiari o adulti disabili. Verso maggio, con l'arrivo delle vacanze, va in crisi. Perché per lei vacanza è  una parola che ha una terribile assonanza con mancanza di stipendio. Inizia a saltare le pause pranzo per andare a fare colloqui per trovare lavoro a giugno e luglio... L'altro giorno ci siamo incontrati per caso poco fuori da un bar. Io avevo una giornata libera, lei invece era appena stata avvisata che il ragazzo che doveva accompagnare era a casa malato. Nei suoi occhi c'era un po' di sconforto visto che che la malattia di quel ragazzo significava una mattinata di lavoro perso.
Così abbiamo scambiato due chiacchiere davanti ad un caffé e mi ha raccontato un colloquio che bisognerebbe filmare e condividere su youtube. Qualche giorno prima era stata contattata da una sorta di cooperativa specializzata nei servizi ai disabili gravi. L'offerta di lavoro a breve, anzi brevissimo termine, consisteva nell'accompagnare una dozzina di disabili gravi in villeggiatura. Dopo un colloquio fittissimo di domande riguardo la sua formazione e le sue esperienze professionali, nel quale ogni treperdue si pontificava sulla qualità del servizio offerto e sull'eccellenza dei professionisti assunti (cosa che faceva sperare anche in uno stipendio decente), Marina sembra aver convinto la responsabile che continua a ribadire che il lavoro richiede una presenza praticamente di 24 ore su 24 dal 15 giugno al 15 luglio. Entusiasmo alle stelle: tanto lavoro, tanti soldi. Arrivati al dunque, dopo la tiritera sulla professionalità e sull'eccellenza del servizio ecco la proposta economica... una proposta da far cadere i coglioni per terra. L'evidenza che chi si occupa di disabili e deboli, è considerato meno di una merda secca in campo di frumento. 1100 euro lordi per un mese di lavoro che richiede grandi motivazioni e persone serie, affidabili e responsabili.
A questo punto Marina ha uno scatto d'orgoglio. Guarda negli occhi la direttrice e molto educatamente risponde: "Guardi, se mi avesse chiesto di venire a fare volontariato avrei accettato volentieri, però mi rifiuto di venire a lavorare a queste condizioni è un insulto alla mia professionalità".
A qualcuno sembrerà un inutile scatto d'orgoglio, perché tanto qualcuno che accetterà a quelle condizioni lo troveranno comunque. Per quanto mi riguarda un plauso alla mia amica Marina, perché credo che se tutti trovassero il coraggio di comportarsi in questo modo le cose andrebbero un po' meglio e il lavoro sarebbe un luogo di dignità e rispetto. Purtroppo, sempre più di frequente, i valori e i principi vengono sacrificati sull'altare delle necessità.

mercoledì 15 giugno 2011

Brunetta ovvero meglio star zitti e passare per stupidi che parlare e togliere ogni dubbio...

E' da parecchio che non scrivevo più sul blog. Oggi non posso esimermi dal farlo. Sono stati giorni piuttosto importanti a livello politico e le indicazioni sembrerebbero dire che qualche paio di palle ha iniziato a girare, mettendo in moto i cervelli. Sorvoliamo sui comuni di Milano e Napoli che hanno dato un importante segnale e non citiamo nemmeno il referendum. Anzi no, per quest'ultimo vorrei dire una cosa divertente. L'altro giorno al lavoro, in un momento di pausa di una riunione, ho fatto una battuta ad alcuni miei colleghi. Avete sentito cosa ha detto Cicchitto? 
No, cosa?
Nonostante il quorum del 56%, c'è stato un 44% che non ha votato e un 5% che ha votato no. Possiamo dire che alla fine il risultato che esce dal referendum è una sostanziale parità.
La mia era solo una battuta. Mi ha fatto il riflettere che alcuni di loro, una buona parte per essere precisi, abbia sbarrato gli occhi e chiesto se l'avesse detto veramente. Se vivi in paese dove pensi che una minchiata simile possa davvero essere una dichiarazione ufficiale di un politico, allora vivi proprio in un paese del cazzo.
Devo spendere anche due parole sul Berlusconi e il suo ultimo pezzo di cabaret "E’ di Andrea Appiani e raffigura il Panaso, cioé il bunga bunga del 1811". Ai più potrà sembrare la solita uscita idiota e fuori luogo di un vecchietto rincoglionito sulla via dell'alzheimer, per me è l'ultimo patetico tentativo di sdoganare in  maniera giocosa e gogliardica le feste a base di bagasce.
Lasciamo cadere il discorso e parliamo veramente di cose becere: Brunetta. Il ministro della pubblica amministrazione e innovazione, ovvero l'unico politico italiano che può fregiarsi del merito (unico merito) di far sembrare Berlusconi il colosso di Rodi, non solo ha dato le spalle ai precari che chiedevano un confronto verbale ma, anzi, li ha addirittura offesi definendoli l'Italia peggiore. Mi stupisce che la reazione dei precari sia stata così civile. Fossero stati veramente l'Italia peggiore, presumo che Brunetta sarebbe andato a casa con almeno un occhio nero. Peccato, il nano da giardino è fuggito indenne.

Non so che dire, se non che viviamo in una democrazia posticcia con una pletora inutile e strapagata di politici che, se possono parlare indisturbati davanti a giornalisti imboccati precedentemente con le domande lecite, va tutto bene. Avete notato che tutti questi politici sono bravissimi a decantare il 2015, quello che succederà fra cinque anni con questa legge e quest'altra fra tre anni e cazzi e mazzi e birimbau.... ma non appena un povero cristo gli pone una domanda reale del tipo "caro ministro, va bene il 2015... ma io oggi che cazzo mangio??", questi fuggono come topi che abbandonano la nave?