Benvenuto!

Il solo fatto che tu sia qui già mi gratifica. Che dire di più? Ormai visto che ci sei partecipa, leggi e commenta. Una sola richiesta. Quando te ne andrai non chiudere la porta!

sabato 27 giugno 2009

A sort of homecoming




And you know its time to go
Through the sleet and driving snow
Across the fields of mourning
Light in the distance

And you hunger for the time
Time to heal, desire, time
And your earth moves beneath
Your own dream landscape

Oh, oh, oh...
On borderland we run...

Ill be there
Ill be there...
Tonight
A high road
A high road out from here

The city walls are all come down
The dust, a smoke screen all around
See faces ploughed like fields that once
Gave no resistance

And we live by the side of the road
On the side of a hill
As the valley explode
Dislocated, suffocated
The land grows weary of its own

Oh, oh, oh...on borderland we run...
And still we run
We run and dont look back
Ill be there
Ill be there
Tonight
Tonight

Ill be there tonight...i believe
Ill be there...somehow
Ill be there...tonight
Tonight

The wind will crack in winter time
This bomb-blast lightning waltz
No spoken words, just a scream...

Tonight well build a bridge
Across the sea and land
See the sky, the burning rain
She will die and live again
Tonight

And your heart beats so slow
Through the rain and fallen snow
Across the fields of mourning
Lights in the distance

Oh dont sorrow, no dont weep
For tonight, at last
I am coming home
I am coming home

venerdì 26 giugno 2009

Negli ultimi giorni il blog...

è stato un po' moscio. Sono partito per lavoro il 15 giugno e in questi giorni sono in Norvegia. Dunque, come ovvio, non ho avuto molto tempo per scrivere. Ho programmato una canzone al giorno, per fare compagnia a tutti ma, soprattutto, ad una persona in particolare. :-D

Tra tanti bei pezzi mi è scappato anche una Tatitatangelo... ma quella canzone è talmente brutta da essere bella. Ah, devo ricordarmi di parlare di quel trio che Frank Zappa definì "migliori dei beatles". Quando torno. Per il momento vi lascio con la copertina...


Oggi è il 26 giungo, io sono a Bergen ma ormai sto rientrando. Dopo domani da Amsterdam volo in Italia.

Ci risentiamo fra 2 giorni, magari vi faccio un resoconto di questa avventura nei fiordi.

Valente.


giovedì 25 giugno 2009

Save me



You look like
A perfect fit
For a girl in need
Of a tourniquet

But can you, save me
Come on and, save me
If you could, save me
From the ranks of the freaks
Who suspect they could never love anyone

'Cause I can tell
You know what it's like
The long farewell
Of the hunger strike

But can you, save me
Come on and, save me
If you could, save me
From the ranks of the freaks
Who suspect they could never love anyone

You struck me down
Like Radium
Like Peter Pan or Superman

You will come to save me
C'mon and save me
If you could, save me
From the ranks of the freaks
Who suspect they could never love anyone
'Cept the freaks
Who suspect they could never love anyone
But the freaks
Who suspect they could never love anyone

C'mon and save me
Why don't you save me
If you could save me
From the ranks of the freaks
Who suspect they could never love anyone
'Cept the freaks
Except the freaks
Who suspect they could never love anyone
Except the freaks who could never love anyone

mercoledì 24 giugno 2009

Questo non poteva mancare!! :-)

Una canzone di una bellezza assurda amore dolore fiore sole trullalerò trullallà!!
Se anche per voi questa canzone ha lo stesso effetto di una purga (ovvero vi fa cagare) lasciate un commento!!!!

martedì 23 giugno 2009

Eugenio Montale

Oggi niente musica... una poesia...


Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

lunedì 22 giugno 2009

Carnival the wheels flies and the colours spin...

Questo post l'ho scritto da Tromso. Ok, beccato. Non è vero è un post programmato. Però, quando uscirà questo post io sarò a Tromso, ridente cittadina norvegese. Sono qui per lavoro non per divertimento. Anche perchè, a quanto sembra, in Italia vi state divertendo molto di più voi. Io sono all'estero e vedo che voi state celebrando il più grande carnevale del mondo!! Come? Non è una sfilata?? E che cos'è allora? Eh?? Ma state scherzando? Come glielo spiego ai miei amici norvegesi che questo imbecille*, qui nella foto a sinistra, non è un pirla che sta andando ad un veglione di carnevale ma è un "membro", una testa di membro, della Guardia Nazionale? Qui in Norvegia dicono che ci potrebbero essere gli estremi per apologia di fascismo e/o, più semplicemente, abuso di imbecillità.

Potrei sempre riportare la pronta la reazione da parte dei vertici del nuovo Msi: «La Guardia nazionale italiana è una onlus regolarmente registrata, come prescrive la legge e non crediamo ci possa essere alcun tipo di reato», ha dichiarato il vicepresidente della «Guardia nazionale italiana» Maurizio Monti.

Dovrò cercare di essere molto convincente perché, a me, non convince affatto. La legge Scelba cosa dice? Perché a mio avviso, la divisa ricorda qualcosa di vagamente retrò. Mmmmhhh, come si chiamava quella onlus tedesca famosa? Ah sì!! Le SS acronimo di Servizi Sociali. Quell'organizzazione umanitaria che ha accompagnato tanti vecchietti, bambini, uomini e donne in vacanza a Auschwitz-Birkenau, Bergen-Belse, Dachau, Buchenwald, Theresienstadt e Treblinka. Notissime beauty-farm servitissime da treni merci e che ti facevano dimagrire grazie ad un'attenta dieta e una organizzatissima attività sportiva.

Chi dimentica il proprio passato è destinato a ripeterlo.


* Non vorrei che il pirla della foto la prendesse sul personale. Non ce l'ho (solo) con lui, anzi, ce l'ho con tutti i suoi camerati che si vestono come lui e con tutti quelli che permettono una vergogna simile.

domenica 21 giugno 2009

Scivola vai via...

sabato 20 giugno 2009

Ovunque proteggi

venerdì 19 giugno 2009

Intercettazioni: tutto per la privacy!

Meno male!! Sono contentissimo che ci sia una legge che vieta le intercettazioni telefoniche. Sono contento che coloro che hanno impostato una campagna elettorale sulla sicurezza e vorrebbero uno Steven Seagal ad ogni angolo per difenderci dai clandestini, abbiano fatto una legge che uccide le indagini contro mafiosi, camorristi e terroristi. Sono contento perché la mia "praivasi" è salva!! Potrò continuare a parlare di ciccetta al telefono con il mio amico Tommaso; a dire alla mia fidanzata "ammmore andiamo al cinema o mangiamo un gelato e facciamo una passeggiata in centro?". E nessuno potrà intercettarmi. E' una legge che rende un servizio enorme a me cittadino!! Pensate che proprio ieri ho telefonato al mio amico Roberto per informarlo che ho trovato i biglietti per il concerto di Bruce Springsteen e, tutto questo, senza correre il rischio che qualcuno carpisse le informazioni e andasse a ritirare i biglietti al posto mio. Poi mi ha chiamato P., la praivasi prima di tutto.

Ok, gli ho detto che va bene, per 50.000 euro la moglie di quello della foto la ammazzo io. A pensarci bene, potrei anche violentarla, se non ricorda male è anche una bella gnocca. Per il giorno, vabbé poi ci mettiamo d'accordo. Questo fine settimana sono via per il week-end; andrà per la settimana prossima. Pensavo di farla fuori quando torna dalla palestra, la sera tardi. Una cosa pulita senza testimoni. Comunque, tutto ok P., ci penso io. Ti chiamo io sul cellulare! La moglie di quello della foto la secco io ma state tranquilli, alla sua praivasi non torcerò un capello...

Ps. Angelino Jolie Alfano sto scherzando, tua moglie non la toccherei nemmeno con un fiore, però a te... due ceffoni...

giovedì 18 giugno 2009

Vecchiotta ma bellissima...

mercoledì 17 giugno 2009

Una canzone al giorno....

toglie la malinconia di torno?

martedì 16 giugno 2009

Ma tanto torno subito!!!


"Sacrifice"

Who's the one that made you happy
Who's the one that always makes you laugh
Who's the reason you're smiling
And dragged you through these times so rough

I was the one that made you happy
I was the one that eased the pain
But I'm the reason that you're crying now
My own tears scattered by the rain

You can sacrifice me
You can sacrifice me
You set me free
You can be who you wanna be

Deeper than deep you took me on a trip baby
You shared your wildest dreams and more
You dare me to express my feelings to you
I never felt that need before

But suddenly you needed freedom
You felt the need to break free
You started drowning in your sorrow
You didn't wanna know I had the key

You can sacrifice me
You can sacrifice me
You set me free
You can be who you wanna be

You can sacrifice me, sacrifice me
You can be who you wanna
You can be who you wanna be

lunedì 15 giugno 2009

L'avaria del segnatempo

Il mio segnatempo è in avaria
ormai confondo la notte con il giorno
e se capita di credere alla luce,
spesso è solo la menzogna della luna.
Mi sveglio e tutto è avvolto
nell'oscurità silenziosa e allora che fare?
Non posso urlare il mio disagio
rivelerei a tutti la mia segreta follia
e allora provo a ricordare,
con gli occhi spalancati nel buio,
i pomeriggi di luglio o agosto,
gli unici mesi dove è concessa la pazzia.
E immagino di fluttuare nell'acqua salata
del mare di liguria, mare che a scelta
di chi lo guarda è grigio, verde o azzurro.
Sento l'acqua impalpabile sfiorarmi il collo
e con la punta della lingua cerco sulle labbra
la goccia saporita e per nulla dissetante.
Guardo la spiaggia di sabbia bianca,
una rarità su queste coste, e cerco la tua figura;
e cerco di capire cosa potrebbe essere
la mia morte per voi, se ora sparissi sotto
un'onda leggermente invadente.
So che non cambierebbe nulla, qualche
giorno di dolore e lacrime salate, che sulle
labbra sprigionano sapore e poi? Nulla.
Il tempo placherebbe l'ira del destino
e i sorrisi, dapprima lievi, torneranno ancora
sui visi dei miei cari distratti dal dolore.
Capita spesso di pensare al mare
ed anche alla mia morte.
E tutto questo pensare si esaurisce in cosa?
In risultati produttivi? No, nel semplice
avvento del sonno.

domenica 14 giugno 2009

Lombardia: una regione all'avanguardia

Sono sempre più stupito. Qualche settimana fa la Regione Lombardia mi ha spedito a casa un promemoria che mi ricordava la scadenza della tassa automobilistica relativa al mio veicolo. Cacchio che efficenza. Qualsiasi cosa pur di dare un servizio al cittadino!! A maggior ragione se si tratta di raccogliere soldini. Occhei. Metto la lettera nel mio angolo "cose da fare". Quello che abbiamo tutti e che diventa "angolodellecosedafaredimenticate". "Domani esco e vado a pagare" penso tra me e me. Il giorno dopo mi alzo pieno di buoni propositi. Prendo la mia biciclettina grigia che usavo per andare a scuola. Tappa dal mio amico barman-artista che nella schiuma del cappuccino mi disegna un fiore (sarà mica una avance?) e via verso l'ACI. Sul più bello...tragggedia!! Piove. Giro la bicicletta grigia e mesto mesto ma veloce veloce torno a casa. Qui, giusto per fare il fico ipertecnologico, videochiamo su Skype la mia ragazza. Due chiacchiere veloci e, dandomi botte di "vecchio matusa", mi ricorda che posso pagare il bollo anche on-line. 'azz! La tecnho-tunz-tunz-tunz-logia!! Vado subito sul web del bancoposta online, scelgo paga bollo macchina. Sono sempre più stupito. Puoi fare tutto da casa. Siamo in un mondo comodissimo. Con mouse e tastiera e, ovviamente, monitor, cpu, ram e il resto hai il mondo ai tuoi piedi. Sarà per questo che ho messo su 6 chili? Sorvoliamo. Ho la pagina web (si pronuncia ueb) poste.it aperta. Il futuro è qui davanti a me, a portata di click! Menù a tendina devo solo scegliere la mia Regione, inserire i dati della macchina ed è fatta! Mapperò... nel menù a tendina manca la Lombardia. Inizio a preoccuparmi. Siamo stati invasi dall'esercito di Prussia? Quello famoso per il blu? Non mi sembra ma per sicurezza chiedo a mio padre. Mi rassicura. Nessun pericolo ha varcato i sacri confini nella notte e, considerato chi siede in parlamento, eventuali invasori potrebbero essere salutati come novelli liberatori. Cerco in internet notizie di colpi di Stato. Nulla. Scrivo alle poste chiedendo informazioni. Sono ancora in attesa di risposta. Poi, sulla pagina web (fa molto gggiovane questa parola!) noto un avvertimento che mi comunica che posso pagare con il mio BancoPosta e le carte di credito Visa e Mastercard per tutte le regioni (a eccezione della Lombardia) e le Province Autonome. Non posso che essere fiero di vivere in una Regione così all'avanguardia. Domani mi tocca pedalare in bicicletta e pagare cash, come facevano gli antichi. Così addio ueb e comodità!!

sabato 13 giugno 2009

In ricordo di Demetrio Stratos

1945-1979


Gioia e Rivoluzione


Canto per te che mi vieni a sentire
suono per te che non mi vuoi capire
rido per te che non sai sognare
suono per te che non mi vuoi capire

Nei tuoi occhi c'è una luce
che riscalda la mia mente
con il suono delle dita
si combatte una battaglia
che ci porta sulle strade
della gente che sa amare
che ci porta sulle strade
della gente che sa amare

Il mio mitra è un contrabbasso
che ti spara sulla faccia
che ti spara sulla faccia
ciò che penso della vita
con il suono delle dita
si combatte una battaglia
che ci porta sulle strade
della gente che sa amare.

Gli affari di Berlusconi...

Quando all'estero un politico italiano viene preso per il culo, significa che ha esagerato. Aspettiamo di vedere le foto del finto matrimonio con la giovinetta...


The Daily Show With Jon StewartMon - Thurs 11p / 10c
Silvio Berlusconi's Affair
thedailyshow.com
Daily Show
Full Episodes
Political HumorNewt Gingrich Unedited Interview



Tratto da Repubblica.

NEW YORK - Il suo è uno dei programmi più popolari della televisione americana. Il Daily Show di Jon Stewart - sorta di Striscia molto politicizzata - ogni sera inchioda con la sua satira graffiante l'establishment politico ed economico americano, le pop star e l'intellighenzia, senza esclusione di colpi. L'altra sera sulla graticola di Stewart - più volte presentatore della notte degli Oscar - è finito Silvio Berlusconi con tutto il corollario: il caso Noemi, il caso Mills, le foto di Villa Certosa.

Impietoso, Stewart si è lasciato andare a battute pesanti (a volte anche involontariamente infelici, come il riferimento alla madre del premier, recentemente scomparsa), con qualche imprecisione nei tempi e nei modi della comunque complessa epopea del leader italiano, suscitando l'ilarità del pubblico. "Se cercate uno scandalo - ha esordito - guardate un po' in Europa". Coadiuvato da una martellante serie di servizi dei maggiori network (Cbs, Fox, Nbc, Cnn), Stewart ha saltabeccato tra i casi giudiziari che hanno coinvolto Berlusconi fino al lodo Alfano di "autoimpunità". E al pubblico che esplode in una risata, ammicca: "La mia audience ama i luoghi fuorilegge". Con le elezioni europee, però, "Berlusconi ha cercato di abbandonare il suo caratteraccio... di giorno. Mentre dopo il crepuscolo...". E qui il riferimento alla "sweet story" di Noemi - "lo chiama daddy, ma quel che è davvero bizzarro è che chiama suo padre primo ministro" e ancora: "Ha cercato di portarla nel suo furgone", come fanno i ragazzi americani per fare sesso quando la casa è occupata. Insomma: "Dobbiamo scusarci con Rod Blogojevich" (il governatore dell'Illinois arrestato per corruzione). "Rod, so che hai cercato di vendere un ospedale pediatrico.. ma a confronto di questo tizio.... È il caso di dire mamma mia!".

Naturalmente, "il premier nega tutto e non c'è modo di inchiodarlo, a meno che...". Partono le foto di villa Certosa, con le ragazze in topless: "Le sue feste sembrano proprio come le mie. Eccetto che io sulle ginocchia tengo dei gatti". Ce n'è anche per l'ex premier ceco Topolanek, mostrato nella foto pubblicata dal Pais, nudo vicino al "grottino" di Villa Certosa: "Il suo pene forse sta indicando qualche punto di interesse architettonico intorno alla grotta". Insomma, conclude Stewart, a vedere tutto questo e ripensando al più famoso scandalo sessuale della recente storia politica americana, viene proprio dire: "Scusa, Bill Clinton".

venerdì 12 giugno 2009

Tragic Italy: un dubbio atroce

In merito al mio post precedente mi sono ricordato di una cosa. Ho cercato sulla rete e il ricordo era giusto! Infatti, in un articolo del Corriere della Sera riportante un'intervista a Noemi Letizia, che potete trovare qui, leggo:

Anche lei ha molto da fare: «Innanzitutto la scuola: studio grafica pubblicitaria», e corre a prendere un libro sul simbolo del Pdl, regalo di papi con tanto di dedica: «Alla mia piccola Noemi, alla mia piccola grafica pubblicitaria dal suo papino putativo».

Riguardando il logo Magic Italy vedo una studio elegante, una scrivania in noce, tanti pastelli e papi con in braccio la sua piccola gra-fica. Che sia andata proprio così? Un dubbio atroce mi assale!!!

Tragic Italy: non solo brutto anche sbagliato!

Volevo scriverci un post, lo confesso, ma, colpa la mancanza di tempo per altri impegni, ora che potrei non ho più parole. Sono già state spese tutte da altri e non c'è molto più da aggiungere. Questo è il marchio che ci rappresenterà all'estero: Magic Italy. Poi perché pubblicizzarci nel mondo in inglese? Vista la semplicità del messaggio non vedo troppa differenza tra Magica Italia e Magic Italy. In effetti una magia è stata fatta: con un piccolo logo sono spariti anni di buon gusto. Però una cosa devo proprio farla presente. Sorvoliamo sul fatto che è molto brutto, oserei dire penoso, ma è solo il mio gusto e che, al primo impatto, mi ha fatto venire in mente, e non solo a me, un sito di bagasce d'alto borgo e/o le porno tele vendite di ReteA con "gli amici della snoches". Ecco, per amore dell'informazione mi sono anche sputtanato. Ho dichiarato ai quattro venti il mio passato di segaiolo. Passato...seee....

Dopo queste banalità sul gusto, una cosa importante bisogna dirla:
  1. La bandiera italiana è rappresentata in modo sbagliato. Nel caso di bande disposte in orizzontale il rosso deve andare sotto come scritto qui, quella del logo è la bandiera ungherese!!!
Passi la bruttezza, colpa di designer privi di gusto; ma sbagliare la rappresentazione del vessillo nazionale, è un errore mostruoso. A maggior ragione se questo lavoro farà parte di una campagna internazionale per rilanciare il turismo italiano. Si saranno domandati se c'erano indicazioni su come rappresentare la bandiera in orizzontale? Detto questo, visto e considerato che sono già uscite le precisazioni in merito che spiegano che è solo una bozza, una brutta bozza, vorrei ricordare, nel caso correggessero la bandiera rappresentandola con le bande verticali, che il verde è posizionato vicino all'asta. No, non quell'asta...

Sempre più orgoglione di essere italiano.

(Ringrazio Valemoon per la modifica al logo, in un certo senso l'ha reso più bello)

ps- leggi anche qui e inorridisci...

Imelda Marcos a piedi nudi nel parco

Nei miei ricordi di bambino era la principessa che aveva una collezione di scarpe infinita. La ricordo bene Imelda quando si vantava della sua ricchezza, davanti agli occhi invidiosi del mondo. Sembrava la reginetta di un regno fatato. Invece, la verità era ben altra. Era la moglie di Ferdinand Edralin Marcos, accusato e condannato nel 1939 dell'assassinio di un oppositore politico e e assolto dal tribunale supremo filippino nel 1940. Laureato in legge nel 1946 è assistente del primo presidente della Repubblica indipendente delle Filippine, Manuel Roxas. Nel 1954 si sposa con Imelda che sarà il suo punto di riferimento per gli anni a venire.

Una volta eletto presidente, al principio governò democraticamente, malattia che lo abbandonò subito. Le sue riforme agricole, attuate con la redistribuzioni dei terreni, giovarono tantissimo ai Filippini ma solo se familiari del presidente che, tra le altre cose, beneficiarono anche di notevoli vantaggi politici.

Nel 1972, grazie ad una democratica legge marziale, arrestò senza ritegno i suoi avversari politici. Con altri fu più magnanimo, permettendo la partenza per l'esilio. Nel 1973 con una nuova Costituzione si arroga le funzioni di Capo di Stato e Primo Ministro. Nei nove anni di legge marziale la dittatura di Marcos divenne evidente.

Da uomo previdente, portò miliardi di dollari del Tesoro filippino su conti esteri sicuri. In tutto questo, la dolce mogliettina Imelda, viveva di eccessi e sfarzo, tra quadri di Gauguin, Picasso, valige di preziosi, che l'hanno resa famosa in tutto il mondo. La leggenda narra che avesse una collezione di più di 3000 paia di scarpe, perfettamente allineate per colore.

Ma tutti i sogni, in questo caso è meglio parlare di incubi, finiscono. A mettere la parola fine a questa dittatura fu una rivoluzione democratica, magari nemmeno tanto democratica. Ci furono delle elezioni, con brogli e troppe cose in chiaro scuro. Per farla breve, i filippini deposero Marcos e la bella moglie che oggi piange lacrime amare. Eh sì, dopo anni di ricchezza ed esilio dice di essere rimasta senza soldi. Strano, solo nel 2007 stava lanciando in grande stile la sua nuova linea di bijoux.

Come cambiano i tempi. Da imperatrice di Manila a squattrinata che chiede pietà. Per quanto mi riguarda non mi impietosisce per niente.

giovedì 11 giugno 2009

Gioacchino Bonsignori si autocensura al TG5

Il giornalista Gioacchino Bonsignore fa delle domande riguardo al risultato dell'anno precedente del partito di Berlusconi. Quando gli viene fatto notare che era leggermente inferiore, il fedele paladino dell'informazione, risponde "Lo chiedo solo per curiosità, per capire chi ha perso, non penserai mica che lo diciamo". Questa è la classe giornalistica italiana. Un classe da rimandare a settembre, anzi, da bocciare. C'è da riflettere parecchio su quello che sta succedendo in Italia. Una repubblica sempre più fondata sul palinsesto, con un'istruzione che sta andando a puttane, che scende in piazza per protestare... sì, ma solo quando viene ceduto Kakà. Un situazione che è sempre più una china pericolosa. Le notizie non vengono riportarte se scalfiscono l'icona vincente dell'Imperatore. Case editrici che non pubblicano un premio Nobel come José Saramago (link) perché mette gli italiani davanti ad un triste evidenza. Sempre più schiavi di una confusione comunicativa che mette tutti contro tutti facendo perdere qualsiasi spirito critico. Se critichi Berlusconi, nessuno ti da risposte plausibili, salvo dirti che "anche gli altri però non sono santi", oppure, vieni criticato di essere comunista.

"La bellezza è verità, la verità è bellezza: questo è tutto ciò che voi sapete in terra e tutto ciò che vi occorre sapere." John Keats, Ode su un'urna greca.




mercoledì 10 giugno 2009

Beppe Grillo in Commissione Affari Costituzionali

Un Beppe Grillo, concreto e diretto, in Senato definisce vecchi i politici italiani. Parla di informazione, politica moderna, politici corrotti, nuova economia, proponendo le leggi popolari. Un dibattimento parecchio interessante e in alcuni casi, quando parla di zoccole in parlamento, irriverente. Mi viene da ridere a pensare che sono finiti a verbale psiconano e zoccole. Non aggiungo altro, vi consiglio caldamente di guardarlo.

Sono arrivato UNO!!!


E' stata una bella serata quella di ieri sera. Una serata alla Cuore di Collodi. Ci siete cascati, eh? Ma quale Collodi, quello ha scritto Pinocchio. Edmondo De Amicis! Comunque, non tergiversiamo che, a furia di tergiversare, il coach si è trovato con la casa annacquata e, a quanto si mormora negli spogliatoi dei palazzetti dello sport brianzoli, lui le cose annacquate proprio non le digerisce. Dicevamo. Bella serata di sport, vabbè... bella serata di (at)tentato sport. Arrivo che i miei idoli hanno già giocato il primo match, vincendolo... moralmente. Non importa ci rifaremo, immediatamente, nel secondo. Il loro sogno lo hanno già coronato. Ne è passata di acqua nel Lambro da quando calcavano i campetti di periferia, degli oratori; da quando giocavano alla sagra della salamella o del gnocco fritto. Loro, grazie ai loro sacrifici, novelli Lucchetta, Giani e Bernardi, ora indossano la maglia Azzurra. Torniamo a noi. Squadra ben posizionata in campo, talmente ben messa che sembra brutto muoversi dalle posizioni prefissate. Quello che fa più movimento è Matteo, peccato che fosse in panchina. Preso dal raptus "della casalinga" decide di entrare in campo e darsi alle pulizie di primavera. L'arbitro lo chiama. Lui se ne fotte. L'arbitro lo richiama. Lui se ne rifotte. Finito di passare il mocio vileda e un filo di cera, abbandona la superficie di gioco. Soddisfatto guadagna la panchina al motto di "tutti insieme per un linoleum pulito!". La partita scorre serena. L'ultimo acquisto Franzisck Colamodionskji, il fortissimo ucraino di Saprich, è ancora in panchina per via dell'italico idioma ostico. Comunica con i compagni di squadra in latino. Il problema è che quando chiamano lo schema lui risponde: "Marcet sine adversario virtus". Mosca in cinque minuti di delirio, forse posseduto dallo spirito di Matey Kaziysky (ammetto che l'ho cercato con wikipedia), mura, schiaccia, difende, ci manca solo che pettina l'arbitro e ha fatto tutto. In cinque minuti di gloria, che non torneranno più, distrugge psicologicamente gli avversari. Valemoon in un solo set realizza quello mai fatto in tutta la carriera agonistica: 3 muri, 1 schiacciata e 3 salti (fatti per festeggiare i 2 muri e la schiacciata). Ci sono anche momenti di tensione per un palla che non si capisce se sulla linea o fuori, o forse entrambi o nessuno dei due. Boh! Finisce il secondo match. Anche questo vinto... moralmente. Mi informo se sono io che porto sfiga, considerato che quando li vado a vedere non vincono mai. No, io non centro nulla. Anzi, quando ci sono, vincono qualche set. Sono, quasi, un amuleto. Bella serata. Mi piace vedere giocare questi ragazzi. Ogni volta che li vedo calcare i campi di pallavolo mi commuovo e penso che in fondo, loro sono gli atleti perfetti che vanno in campo consci dei propri limiti ma disposti a tutto per superarli. Ovviamente, il mio sarcasmo è conseguenza del profondo rispetto che nutro nella loro passione e nella loro testardaggine. Testardaggine che li porta a dedicare tutto questo tempo ad un sport per i quali non sono portati. Però, ieri mi hanno smentito alla grande. Sono arrivati terzi. Hanno guadagnato il podio. Poco importa che fosse un triangolare...

Nella foto: I miei idoli festeggiano il 3 posto!!

Il sogno di un assassino

Uccidere. La prima uccisione la si ricorderà per sempre; è come fare l’amore, forse meglio. Ti ritrovi con una vita in tasca, una vita non tua che puoi buttare, conservare, mangiare poco per volta O usarla semplicemente per ricordarti della tua cattiveria. I ricordi e i sensi di colpa m’inondano l’anima. Come il fumo della sigaretta inonda i polmoni. Mi risveglio sdraiato, con un vestito di lino bianco, la testa sulla mano destra e il gomito puntato a terra. Contemplo la mia ragazza dal basso mentre sputo il fumo che seguendo il suo corpo ne delinea le forme. Ballando nell’aria si eleva, elevandomi; arrivando al soffitto, correndo sul soffitto, cercando una via per fuggire. Poi lo perdo di vista. Non so se si infiltra nel cemento proseguendo il suo volo danzante. So solo che sparisce, come questa preoccupazione. Rimango attonito guardando quella ragazza che non riconosco più come mia. Avevo bisogno di lei fino a ieri ma oggi ho ucciso e mi sento diverso. Cosa mi ha cambiato? Il tempo che fugge, facendomi sentire la caducità della mia pelle, dei miei capelli, dei miei muscoli; e il fumo che mi fa toccare la vita e i sentimenti, che amplifica le mie percezioni facendomi sentire gli insetti che rosicchiano la mia carne e mi fanno stare male. Lei piange ora. Non si sente più necessaria alla mia esistenza. "Sono stata con te solo per amore" mi dice, mentre faticando cerca di raccogliere le lacrime che tintinnano e rotolano come gocce di mercurio. Io sento ancora quelle parole squarciarmi il corpo. Mi sento sempre più leggero. Mi sto dissolvendo. Sto capendo finalmente dove finisce il fumo: muore trovando nel nulla la vita eterna.

martedì 9 giugno 2009

Qual è la dimensione del vuoto?

Oggi ho letto una notizia che mi ha riportato indietro di qualche anno. Sono sul treno delle ferrovie italiane, treno ribattezzato acquafresh per via della livrea, per andare in Università a Milano. Mi siedo e noto, immediatamente, che vicino a me ci sono tre belle ragazze. Parlano, con grande trasporto, del Grande Fratello. Sulle prime distratto dalla generosa e ricca scollatura di una di loro, penso a Orwell e al suo romanzo "1984". L'avevo letto da pochissimo così, sperando di rimorchiarne una a caso, mi spoglio della mia timidezza e mi getto nella conversazione. Qualcosa non quadra. Mi tirano un'occhiata torva. Terrore. Ora mi denunciano alla psicopolizia! Non so che fare. Non ricordo bene il nome del protagonista del libro, ma sono sicurissimo di poter escludere Pietro Taricone. Arrivato a Milano scendo. Devo prendere la metropolitana. Edicola per i biglietti e leggo su una rivista gossipettara un nome che mi trivella il cervello: Taricone. Scopro di quale Grande Fratello stanno parlando. Entro in un mondo nuovo. Nei giorni e settimane successive provo a guardarlo. Non mi dice nulla. Anzi, lo trovo magistralmente noioso. Sì, ogni tanto ci scappa un trombatina ma per farmi le pugnette ho link molto più interessanti. Penso che una trasmissione del genere può fare successo solo in un mondo di imbecilli. Da lì in poi i reality sull'onda del Grande Fratello spopolano, in Italia e nel mondo. Io negli anni successivi non sono mai riuscito a trovare un aspetto positivo a questo tipo di trasmissioni. Almeno fino ad oggi. Infatti, mi sono imbattuto in questa notizia del sito The Wrap. La riassumo velocemente: 11 partecipanti a reality si sono suicidati. Che dire? Tutto sommato i reality hanno qualche lato positivo. A mio parere ne esce un quadro sconcertante. C'è un risvolto gravissimo dietro tutto questo. La ricerca di successo, soldi, apparire. Valori considerati, ormai, come unici da inseguire, portano al suicidio se non raggiunti. Forse perché alla fine tutti quei finti status symbol servono solo a coprire una pochezza personale. Mi chiedo quanto deve essere grande il vuoto di queste persone che vivono come un drammatico evento, quello che dovrebbe essere un gioco (stupido tra le altre cose). Comunque, per quanto mi riguarda, ogni giorno quando torno a casa scrivo con le dita sul tavolo coperto di polvere:
2+2 = 4

E tu? Che ne pensi? Per te 2+2=5? Hai preservato il tuo cervello?


(Grazie a ValeMoon per l'immagine!)

lunedì 8 giugno 2009

Anomalia del sistema

Se me lo chiedi posso anche morire
Ma un po’ di pazienza potresti concederla
A me anomalia di un sistema anomalo
Che comunque a tutti sembra perfetto
Preciso in ogni singolo meccanismo
Trovare l’imperfezione è peccato
Sarebbe come trovarsi inadatti al compito
Ed è veramente poca cosa ma vi illudete
Di controllare che fra un tic e un tac delle lancette
Il tempo intercorso sia davvero un secondo
Mai è successo che sbagliassimo il lasso
Mi dicono i controllori con parole spocchiose
Dai loro abiti color notte e i visi infarinati
E’ normale la mancanza d’errore il tempo non sbaglia
Deve fare solo questo scorrere e scorrere e scorrere
Cancellandoci come inutili figurine dalla ribalta
Stupide comparse di un dramma diventato farsa
Vi illudete di poter controllare chi piano piano
Vi conduce per suo talento naturale alla morte
Io anomalia di questo sistema idiota ho capito
Che tutto ciò che posso fare è guardare il cielo
Il mare le nuvole scorrere negli occhi ancora innocenti
Di chi con poco tempo alle spalle ignora lo scempio
Io sono il meccanismo impreciso pigro che rifiuta
L’inutilità di eseguire un compito che si compierebbe da sé
Ed ammesso e non concesso che sia nostro il merito
Perché continuare a spingere avanti la ruota del tempo?
La zingara che mi ha fatto l’oroscopo in riva al mare
Mi ha predetto un amore traditore e io non voglio
Che il fato si avveri se è vero che dipende da me
Smetto il mio compito di meccanismo piccolo piccolo
Però necessario all’esistenza del grande sistema
Siedo in un angolo lontano dal tramestio e dal rumore
E leggo poesie d’amore che mi ricordano ciò che manca
E più leggo e più mi sento incompleto e più prendo coscienza
Della profonda immensa insensatezza di quello che vi ostinate a fare
Non vedo decenza nell’aver fatto mille cose e una di più
Se fra queste non vi riesce di trovare nulla che si avvicini alla felicità
Basta rifiuto categoricamente di lavorare per questo sistema
Trovate qualcosa di alternativo alla mia fatica
Non girerò più la ruota del tempo per vostro ordine
Io so raccontare grandi bugie che poi proprio bugie non sono
Dal momento che le metti su un foglio e correggi la grammatica
Un occhio all’impaginazione carta bianca interlinea due
Diventano un racconto e tutti hanno bisogno di sentire una storia
È necessario studiare gli occhi e capire le preferenze del soggetto
Forse dovrai giocarti quella drammatica o la divertente
Ma una storia farà gola a chiunque tutti amano ascoltare
E così un racconto dopo l’altro sarete tutti con gli occhi spalancati
Ad ascoltare di personaggi mai esistiti e per questo affascinanti
E ogni meccanismo smetterà di girare e di eseguire il suo compito ingrato
E la fantasia del bugiardo contagerà gli ascoltatori e i loro pensieri
Inizieranno così loro stessi a trovare nuovi percorsi finali alternativi
Alle storie che sono piaciute ma non completamente
Uno dopo l’altro ascolteranno racconteranno e si consiglieranno
Dimenticandosi del sistema e del lavoro quotidiano
E dopo giorni mesi anni quando si volteranno a vedere il tempo
Si accorgeranno che questo è passato comunque loro malgrado
E finalmente potranno morire di una morte luminosa
Perché tutta l’esistenza non sarà andata sprecata
E’ per questo che mi sono sempre sentito ingabbiato
La mia immensa vitalità è stata costretta dalle maglie del destino
Troppo limitato per la mia esplosiva voglia di impazzire
E quando hanno visto che i miei occhi erano troppo vivi
Hanno deciso di eliminarmi perché il sistema non permette anomalie
Mi hanno inciso il petto e asportato il cuore gettandolo nell’oblio
E la morte mi ha ghermito ma non si sono accertati del decesso
Il mio polso spirituale non ha lasciato perdere il battito
Tutt’ora mi sfugge il perché di questo ma un motivo forse c’è
E così sono ritornato a chiedere vendetta a chi di me s’era vendicato
E ho assunto sembianze nuove dapprima docile e mansueto
Di modo che chiunque mi trovasse degno di fiducia questo il mio piano
Ed allora la macchia nera della mia esistenza precedente
Ha preso il sopravvento con lo scopo di distruggere il congegno
Che da sempre tutti comanda a consumarsi in impegni senza significato
Ma la violenza non ha mai donato al mio palato dolcezza
Ho preferito la via della conversione della produzione in nuovi beni
E così l’anomalia è passata di grado uniformando tutti a sé stessa
Il risultato lo ho ottenuto con relativamente poca fatica
Avrei potuto minacciare terrorizzare uccidere ma è bastata
Un po’ di fantasia e qualche buona storia da raccontare.

domenica 7 giugno 2009

A volte vorrei potermi spegnere

A volte vorrei potermi spegnere
Per smettere di sentire tutto
In maniera così insistente
Non sempre è piacevole
Vivere come fossi senza pelle
Altre volte invece vorrei
Sentire tutto più intensamente
E percepire come amplificato
Tutto ciò che pensi di me
Di sicuro c’è che ormai
La parte nera del mio cuore
Ha preso il sopravvento
Ed il mio angelo custode
Ne è stato soverchiato
I tuoi occhi umidi
Mi fanno ancora male
Anche se saranno chiusi per sempre
Ed io annego in mari senza acqua
E nessuno può salvarmi
Da una morte inammissibile
Ci sono giorni che vorrei ferirmi
Solo per poter essere curato da te
Ed altri che vorrei morire solo per sfuggirti
Ma tu sai che
Ho conservato per giorni
L’acqua del tuo ultimo bagno
Ed ho dormito nell’asciugamano
Che ti ha abbracciato per l’ultima volta
E adesso che ho annullato tutto
Compresa l’esistenza di Dio
Posso morire e rinascere senza problemi
So che posso ignorare il tutto
E concentrarmi solo sui particolari
Sui tuoi occhi umidi di mare
E ricordare ancora le tue parole
Che non so più se vere
E immaginare un nuovo risveglio
Con il tuo respiro vicino al mio collo
E non riuscire comunque a gioirne
Perché so già che te ne andrai
Valicando quel confine dal quale mai
Si ritorna
Ed io rimango con la tua promessa disattesa
Di portarmi con te il giorno che saresti partita
Ma il peggio è che hai portato via il tempo
Le strade ed ogni indicazione per seguirti
Ed io resto qui
Cercando l’interruttore per spegnere
La luce di questo mondo assurdo
Che non riconosco più.

sabato 6 giugno 2009

Burn After Reading

Ho da poco visto il film in oggetto. Lavoro della premiata ditta Cohen, tradotto in italiano con il titolo "A prova di spia". E' un film divertente, assurdo, con una trama che sembra banale a uno sguardo superficiale ma che, invece, è complicata e sviluppata con grande maestria. Non da ultimo un cast d'eccezione, con i bellissimi Clooney e Pitt grandissimi attori nel ruolo di idioti. Film intelligente e critico verso un mondo più intento ad apparire che essere, e incentrato su personaggi bizzarri, una recitazione divertente e divertita dei protagonisti, equivoci e paradossali coincidenze che lo rendono godibilissimo. Spesso la verità supera la fantasia, vero? L'agente della CIA Osbourne Cox (il grande Jonh Malkovich), politicamente scomodo, viene licenziato con l'accusa di essere un alcolista. Quest'ultimo cerca vendetta pubblicando le sue memorie. Qui iniziano tutti i casini che daranno vita al film. Le memorie, che contengono importantissimi (o per lo meno ritenuti tali) segreti di Stato, finiscono nelle mani di Chad Feldheimer (un divertentissimo Brad Pitt) e Linda Litzke (Frances McDormand). Linda, che è in lotta con l'assicurazione sanitaria per degli interventi estetici, pensa che sia giunta la sua occasione. I due decidono, da dipendenti di una palestra, di improvvisarsi ricattatori. Contattano Cox, per estorcergli del denaro, con il quale Linda potrà realizzare i suoi desideri chirurgici. Da qui in poi, il caos, i paradossi, i fraintendimenti e gli equivoci regneranno sovrani. Tutto si risolverà con delle morti insensate. Talmente assurdo e incredibile da essere reale. Tanto che il film finisce con un dialogo ridicolo, quasi inessenziale, che ne riassume tutto il paradossale evolversi. Quasi una metafora della vita: "Cristo, che cazzo di casino... Che ne abbiamo imparato, Palmer? Non lo so, forse abbiamo imparato a non farlo più... anche se non so che cosa abbiamo fatto. Cristo, che cazzo di casino!"

Nella foto George Clooney in una scena del film.

venerdì 5 giugno 2009

Il papa e l'obbligo di castità

Il papa ha preso, finalmente, una posizione sull'obbligo di castità verso i preti farfalloni (e per le suore? forse se usano candele benedette non è peccato?). La cosa mi sembra assurda ma ho il massimo rispetto per chi riesce a vivere senza il sesso. Personalmente non potrei mai, quando i miei colleghi vanno in pausa sigaretta o caffé, io faccio la pausa "pugnetta". Credo che questo interessi a pochi. Comunque, mi fa piacere questo richiamo all'ordine per i preti playboy, perché in effetti se la vita clericale richiede l'obbligo di castità, questo va rispettato. Punto e basta. Da corriere.it leggo che «in casi veramente eccezionali e urgenti, e di mancata volontà di ravvedimento da parte del reo, si potranno anche infliggere pene perpetue, non esclusa la dimissione dallo stato clericale, qualora le particolari circostanze lo richiedessero». Praticamente se ad un prete scappa una sveltina con la perpetua, rischia di vedere distrutta la sua vita di uomo di fede. Mi sembra tutto esagerato. Non sarebbe molto più facile, allontanare il prete peccatore dalla fonte del peccato? Prendere il prete per la pelle delle palle e spostarlo in un altro posto? Un po' come si è fatto fino ad ora con i preti pedofili?

Tema

Senza parole.

giovedì 4 giugno 2009

Tra finocchi e casini

Per la prima volta riporto un link esterno preso da Digito Ergo Sum. Era impossibile non farlo!!

Tra Kakà e José Saramago: le stranezze dell'editoria italiana.

Mi sento un po' stupido a scrivere questo post nei drammatici giorni della possibile cessione di Kakà al Real Madrid o al Chelsea. Poi, alla fine, magari resta dov'è. E' bello sapere che ci sono tifosi che cambieranno il proprio voto politico se il giocatore rossonero verrà ceduto. Credo sia un segno dei mediocri tempi che stiamo vivendo. "Beato il popolo che non ha bisogno di eroi" diceva un tale e, purtroppo, noi di eroi non possiamo farne a meno. La classe politica è l'espressione della classe elettorale... il problema è che poi si innesta un circolo vizioso. Sto divagando. Chiedo scusa se in tempi di calcio mercato parlo di uno scrittore ma il paragone calza. I migliori giocatori sono ambiti dalle squadre più forti che se li contendono a suon di milioni di euro. I più forti di tutti Diego Alberto Milito e Thiago Motta sono volati da tempo a Milano, sponda nerazzurra. Kakà, probabilmente, convolerà a nozze in Spagna o in Inghilterra. Altri fortissimi saranno al centro delle trattative di mercato. E' così da sempre e sempre sarà così. Però una cosa curiosa mi ha colpito nei giorni passati. José Saramago non è un esotico attaccante, tantomeno un istrionico fantasista, più semplicemente è uno scrittore che ha vinto il Nobel per la Letteratura nel 1998 e che in Italia ha pubblicato circa 20 titoli per la casa Editrice Einaudi. Immaginate che Kakà si presentasse alla dirigenza della vostra squadra e, dispostissimo a qualsiasi ingaggio anche un euro simbolico, dicesse "voglio giocare per voi" e la vostra dirigenza rispondesse "no, grazie non ci interessi". Voi che fareste? Io, oltre a torturare il mio presidente costringendolo all'ascolto continuo dei cd di Marco Carta e Anna Tatangelo, mi farei delle domande. Invece, la vicenda Saramago, pare non interessi a nessuno. Cosa è successo per essere precisi? Niente di grave se fossimo in Eritrea o Cina, visto che simili restrizioni sono all'ordine del giorno. Visto che siamo in Italia la cosa avrebbe dovuto suscitare un minimo di indignazione. Praticamente Saramago, scrittore portoghese di fama mondiale definito da Harold Bloom "il romanziere maggiormente dotato di talento ancora in vita. Il Maestro è uno degli ultimi titani di un genere letterario in via di estinzione", si è visto rifiutare da Einaudi la pubblicazione del suo ultimo libro. Strano la Einaudi ha sempre lavorato in massima autonomia. Il libro in questione, già pubblicato in Portogallo e in Spagna, dal titolo "Il quaderno" come il blog dello stesso autore (qui il link tradotto in italiano), parla anche di Berlusconi e tra le altre cose lo definisce come "un capo mafioso". Einaudi, stando a fonti vicine allo scrittore portoghese, non è interessata ai suoi saggi ma solo alle opere narrative. Scelta legittima. Strana ma legittima. Alla fine José Saramago è un premio Nobel e qualunque casa editrice vorrebbe un pallone d'oro della letteratura nella propria rosa. Prendiamo atto della scelta editoriale di Einaudi. Impossibile, però, non pensare al fatto che Einaudi fa parte del gruppo Mondadori che a sua volta fa capo al Presidente del Consiglio. Curioso che Einaudi abbia rifiutato, (o forse censurato preventivamente?), un altro lavoro "Il corpo del capo" di Marco Belpoliti che parla in maniera non troppo lusinghiera di Berlusconi. A voi tirare le conclusioni. Per la cronaca Belpoliti è passato in casa Guanda mentre Saramago vedrà il suo libro rifiutato andare in stampa con Bollati Boringhieri. Una domanda, però, devo farla. Secondo voi, quanti urlerebbero allo scandalo se Kakà l'anno prossimo rimanesse senza contratto?

mercoledì 3 giugno 2009

Giulio Cavalli: quando il teatro è contro la mafia

Ieri ero in spiaggia sulla mia sdraio. Splendida giornata di sole, compagnia eccellente, venticello che rende il tutto una sorta di paradiso. Sfogliando l'Espresso capito su un articolo dal titolo "La mia satira antimafia". Parla di Giulio Cavalli, un attore di 31 anni che l'anno passato ha messo in scena uno spettacolo dal titolo "Do ut Des - Riti e conviti mafiosi". Spettacolo satirico che, oltre a far divertire, usa carte, sentenze e documenti d'inchiesta. Perchè, come dice lo stesso Cavalli, "senza nomi veri, le denunce servono a poco". Io di questo spettacolo non ne avevo sentito nulla fino a quel momento. Continuo a leggere. Scopro che dopo il primo lavoro di denuncia civile, ha iniziato a ricevere minacce di morte rivolte a lui e ai figli. Cavalli non è un attore del Sud. Abita a Lodi, profondo Nord. La cosa grave è che si sente isolato. Denuncia il fatto che al Sud, in Sicilia, le redazioni locali subiscono pressioni per non parlare di lui e dei suoi spettacoli. I delatori lo accusano di essere un pedofilo. Al Nord, confessa che i politici sono negazionisti, sostengono che mafia e camorra (andrebbero in maiuscolo, ma sarebbe una parvenza di segno di rispetto) siano realtà solamente meridionali. Nonostante le minacce Cavalli sta lavorando al suo nuovo spettacolo "A cento passi dal Duomo" sulle influenze mafiose nella Milano da bere. Quando gli chiedono se ha paura risponde che non lo sa. Deve ancora metabolizzare e continua "la loro reazione dimostra che la battaglia culturale che combatto a qualcosa serve". Direi che è caso di affiancarlo in questa battaglia.

(Foto, Giulio Cavalli)