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mercoledì 19 gennaio 2011

Bajo la sal di Mario Muñoz (un gran film che però non convince totalmente)

Bajo la sal vuol dire sotto il sale. La locandina è un po' fuorviante, lo ammetto, fa pensare a zombies, omicidi splatter e via di seguito. Il film invece è un thriller che in tutta onestà mi lascia perplesso sul voto da dargli. Voto comunque più che sufficiente. Ha tutti i crismi per diventare un film cult, ha tutto eppure manca di qualcosa. Ha una solida storia e uno sviluppo che ti lascia sempre teso come una corda di violino, eppure...
Il film è ambientato nella città immaginaria di Santa Rosa de la Sal. La storia inizia con una normale giornata di lavoro in una salina. Nel bianco abbacinante del sale sotto il sole, il corpo gravemente decomposto di una ragazza viene rinvenuto nel corso di una raccolta di sale. Entra in scena il comandante Trujillo, un poliziotto con un passato vorticoso e nebuloso. Salazar, lo sceriffo locale, aggiorna Trujillo sul caso che include non solo il cadavere appena scoperto ma anche la scomparsa e l'omicidio di diverse altre ragazzine della zona. Gli indizi sono pochi e la lista dei sospetti apparentemente illimitata. Dallo sfondo della storia arrivano i riverberi di fatti di cronaca reale riferiti ad omicidi e narcotraffico.
Da qui in poi entreranno in scena personaggi psicologicamente molto ben delineati. Su tutti lo il fantastico Victor un cupo adolescente, orfano di madre, con problemi personali e la passione per gli stop motion animation che, con Barbie e Ken, ripercorrono la trama. Questi brevi intermezzi, sono fantastici per alzare al massimo la tensione, perché suscitano diverse reazioni: alcuni li vedono come confessioni dell'assassino,  per altri sono una terapeutica via per esorcizzare l'efferatezza degli omicidi. Per tutto il film si respira il contrasto tra il biancore dei paesaggi veramente unici e la cupezza dei protagonisti. Lo spettatore, in quei 100.000 ettari  quadrati di salina, è senza punti di riferimento mentre la matassa, invece di dipanarsi, sembra sempre più ingarbugliarsi. Così in quegli enormi spazi aperti si diventa consci che i veri ostacoli da superare, i veri dirupi che inghiottono, sono solo dentro di noi. Nononostante tutta la luce che acceca in questo film, la verità rimane nascosta tanto che il colpevole, fino all'ultimo, potrebbe essere lo stesso spettatore. I dialoghi sono scarni ma in alcuni passaggi notevoli. Consiglio caldamente la versione originale sottotitolata che è piuttosto intuitiva. La colonna sonora interessante e azzeccata.



Dicevo che è un film che avrebbe tutti i crismi per essere un capolavoro. Gli manca il classico "non so che" per essere perfetto. Dopo un'ottima partenza adrenalinica, pur senza sparatorie o improbabili scene di fanta-azione la storia rallenta un po' (a mio modesto avviso c'è qualche minuto di troppo nel mezzo), per poi  ritrovare lo stesso mood narrativo dell'inizio. Nonostante qualche cliché (perdonabile) nella caratterizzazione dei personaggi e nello svilupparsi della trama, si arriva al finale. Uno dei migliori che ho mai visto. E' strano parlare molto bene di un film che però non mi ha pienamente convinto.

Questo post partecipa all'iniziativa Buio In Sala...

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3 commenti:

Cristina ha detto...

non lo conosco ma mi ispira davvero molto! grazie di partecipare alla nostra rubrica :)

Ubi Minor ha detto...

mi sa che me lo sparo. Sempre se riesco a trovarlo!

Ganso ha detto...

Sono d'accordo al 99.9% con Valente. Per me grande film, senza se e senza ma.

Se può essere utile e Valente non ha nulla in contrario, cercate su emule:

Bajo.La.Sal.(2008).DVDRip.XviD-LAP.avi

e i sub:

Bajo la sal - Sub ITA.srt



Ganso