Nessuno si è accorto ma sono andato via
Senza il clangore di perle
Che fuggono dal filo
Per rotolare libere in mille direzioni
Nessuno se ne è accorto
Ma non ci sono più
Sparito come l'ultimo sorso di acqua
Da un bicchiere trasparente
Come un bottone che furtivo
Si stacca per cadere e perdersi
In luoghi che non riesci a ricordare
Da questa lontananza siderale
Mi diverte la vostra indifferenza
Ed è strano ripensare alla gioia
Dei momenti passati
Perché riviverli con la memoria
Lascia sempre tracce di malinconia
Per una gioia che non c'è più
E smetto di immaginare il futuro
Che stolti che siamo
Solo al credere che esista
La nostra progettualità
E' solo l'illusione
Per spostare l'attenzione altrove
Da questo sfascio di umanità e passioni
Nessuno si è accorto che sono andato via
Ma è giusto così
Ho salutato come sempre
Mettendomi un foglio bianco in tasca
Mi sono girato per trovare
Inutilmente
Un motivo per ritornare
Poi i piedi hanno cominciato a camminare
E gli occhi ad ingoiare panorami nuovi
Forse il ritorno è solo questione di tempo
Di molto troppo tempo
Non ho chiavi per riaprire porte
Perché partendo
Non mi sono curato di chiudere nulla
Così sono andato via
Nell'assordante rumore
Di un'alba silenziosa
Tutti voi siete rimasti dove vi ho lasciato
E nessuno si è accorto delle immani
Dimensioni del mio vuoto.
6 commenti:
Ma lo sai che sei bravo? :-)
Saluti,
Mauro.
Grazie mille!!
Vedo con piacere che oggi ci siamo occupati dello stesso argomento, anche se in maniera opposta, neanche ci fossimo messi d'accordo per dividerci i compiti: io con demenziale parodia, tu con struggente Poesia.
Che altro dire? Evviva chi si è accorto di quel vuoto immane, e affanguglia gli eserciti di belante mediocrità!
che dire..fantastica e toccante sopratutto la seconda parte..un abbraccio
@ Scix: grazie mille. Avevo tanti pensieri che mi giravano in testa e ne sono usciti sotto questa forma.
Riesci ad unire uno stile originale ed elegante a una grandissima profondità di contenuti. Complimenti.
Maya
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