Ti immagino ancora sorridere
Ma non so più distinguere
L'immaginazione dal ricordo
E' che d'improvviso
Dal nulla più recondito del mio profondo
Si forma il tuo viso
Come una fotografia
Masticata dal tempo
Tu di trequarti
Con una scheggia di vento
Che traforma un ciuffo di capelli
In una cicatrice sanguigna
Che ti taglia il viso a metà
E sento il rumore del fiammifero
Grattare la striscia di cartavetrata
Grattare la striscia di cartavetrata
E dal silenzio il bagliore sonoro
Della cappocchia con la sua chioma
Nuova e fiammante
Sorridi rivolta al nulla
Finirà che piove - mi dici
Puntando la lama dei tuoi occhi nei miei
E tu non sai quali mondi
E quante millemila possibilità
Cela il tuo sguardo
Così rimango attonito a guardarti
Le tue labbra che dolcemente
Aspirano dalla docile sigaretta
Un fumo che leggero
Viene carpito ucciso disperso dal vento
Ed io vorrei comprendere
Anche solo per un attimo
Se sei solo ricordo o totale immaginazione
Devi saperlo tu - rispondi ad una domanda mai posta
Poi ti volti in direzione del vento
E mentre ne respiri l'essenza umida
Mi saluti
Addio
E piano piano
Ritorno ad essere ricordo
O forse immaginazione
Non lo sai
Non ne hai mai colto la differenza.
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