Il titolo di questo post è una citazione del Discorso ai giovani tenuto alla Società Umanitaria da Piero Calamandrei, nel gennio del 1955. Mi è venuto in mente ascoltando alcune esternazioni del premier italico. Io mi rendo conto che governare oggi, con i vincoli della Costituzione, sia tremendamente difficile ma, come dice Bersani, San Silvio da Arcore su quella Costituzione ha giurato, usando le parole previste dalla formula rituale:
"Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione
e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione"
Probabilmente, anche in questo caso, per l'ennesima volta, e che cazzo, in Italia non si può proprio più parlare, deve essere stato frainteso. Però per la prima volta, riesce a farmi sorridere. Inizialmente i nemici erano i comunisti, poi i pm, in seguito i giornalisti, spesso tutti e tre, a volte solo due. Ora la colpa è della Costituzione, perché a loro: «(...) non è che manchino le intenzioni o i buoni progetti, ma l'architettura costituzionale rende difficilissimo trasformare progetti in leggi concrete». Bellissimo, quest'uomo ha una capacità di scaricare le responsabilità anche su oggetti inanimati. Prima di fare tutte le promesse vane che ha fatto si è in formato sulle regole del gioco? Mi viene in mente una battuta del film "Mostri contro Alieni": Non ho un cervello però ho un'idea!
Non male nemmeno l'altro passo: «Poi ci sono i tempi della burocrazia, della giustizia civile e penale: lo Stato si è sviluppato in maniera eccessiva e prende a noi cittadini il 50% di ciò che produciamo e dà molto di meno in termini di servizi». Perfettamente in logica con gli scudi fiscali e tutti i capitali rientrati dall'estero. Un chiaro messaggio a tutti i poveri cristi che mensilmente soffocano di tasse, messaggio che li avvisa di essere degli inguaribili imbecilli.
A certe persone manca proprio la vergogna, ma come dice Belpoliti, citando Anders, in Senza Vergogna (suo ultimo lavoro che consiglio caldamente), "la vergogna è necessaria, chiosa Anders, in un'altra pagina del suo diario di viaggio. Questa vergogna deve essere fornita. Poiché quelli che l'hanno fatto, i debitori, i colpevoli, non vogliono pagare la vergogna giunta a scadenza, anzi neppure riconoscerla, devono intervenire altri, in loro rappresentanza, a versare al loro posto la vergogna dovuta".
In queste righe c'è la mia quota di vergogna. Non smettete mai di vergognarvi, di provare raccapriccio e rabbia. Sono gli unici baluardi che ci rimangono da opporre a questo scempio.
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5 commenti:
Be', davanti al titolo di questo post persino un grafomane come me non perde tempo a commentare: si alza in piedi, e applaude!
è meglio ricordarsi che gli Italiani erano andati ad acclamare Mussolini in Piazza Venezia e finita la guerra erano tutti antifascisti, ora non ricaschiamoci...
http://enkaipan.myblog.it/archive/2010/06/09/democriticita.html
Paolo, credo che ci siamo già ricascati da un pezzo.. o forse in realtà non ne siamo mai veramente usciti
@ Paolo: ho ben presente il periodo storico ma non ho ben capito il riferimento al mio post che è chiaramente dedicate, in maniera ideale, a coloro che antifascisti (o anti-XYZ) lo sono sempre stati. I voltagabbana non sono contemplati.
ps. molto interessante il tuo blog.
Valente
Ormai sono così disgustato da certe esternazioni che non commento più e non scrivo più nulla a riguardo, ma forse dovrei ricominciare a farlo più spesso pure io:) Ottima scelta di citazioni,
Un saluto
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