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sabato 4 dicembre 2010

Rassegnata rassegna stampa stramba.

Buongiorno mondo!! Oggi mi sono svegliato bello rilassato. Fuori dalla finestrona fa freddo ma c'è anche un bel sole allegro. Dopo aver lavato la faccia, sono andato a fare colazione. Yogurt all'ananas, fette biscottate e caffé. Il caffé, non so come mai, mi è venuto così bollente che invece di berlo l'ho preso via aerosol. Mentre mi rifocillo per una giornatona alla ricerca di letto e regali natalizi, mi guardo un po' di RaiNews. Si capisce poco della situazione politica. Il governo cade o no? Il terzo polo dice di avere i numeri per chiedere la sfiducia. Berlusconi risponde che è una bufala. Mangio un'altra fetta biscottata e penso che in istituzioni come Mafia e 'ndrangheta c'è più chiarezza (un mafioso, anche se nessuno ha il coraggio di dirlo, tutti sanno da che parte sta) e serietà (se la 'ndrangheta avesse deciso di costruire il ponte sullo stretto, sarebbe già lì pronto, bello e funzionale).
Mentre attendo che il mio caffé passi dallo stato gassoso a quello liquido, Verdini (coordinatore del Pdl) è, più o meno, nella stessa condizione del mio caffé. Solo che lui è in attesa di passare da uno stato democratico ad uno stato dittatoriale. Il Governo è in crisi, cosa che sarebbe evidente anche a Pirrone di Elide, e il terzo polo della conoscenza... ah, no! quello è il terzo occhio... avrebbe i numeri per chiedere la sfiducia. A questo punto, come prevede la Costituzione (di sana e robusta), il Presidente della Repubblica ha il potere di sciogliere le camere e di nominare il governo. Di tutta questa tiritera istituzionale Verdini, sapete che ne pensa? Ce lo dice lui: noi sappiamo delle prerogative del Capo dello Stato, ma ce ne freghiamo.
 
A dirla tutta, è evidente che un fondo di verità, anche se basato su una totale incapacità linguistica, nelle parole di Verdini c'è. Come dice, infatti, sarebbe assurdo che il Presidente della Repubblica mandasse a casa chi ha vinto le elezioni. Però, non è proprio così. La maggioranza si è spaccata. Fini se ne è andato. Gli equilibri politici sono totalmente cambiati. Tralasciamo anche gli imbarazzi privati di Berlusconi, perché a questo punto non ce ne frega più un cazzo di niente. 
 
E' evidente che siamo un paese sull'orlo di una crisi di nervi. Non lo dicono solo i giornali comunisti italiani. Lo dicono anche i giornali comunisti esteri. Spero che nei prossimi giorni Napolitano prenda a due mani il tappeto italiano e gli dia una bella scrollata per togliere tutta la polvere che c'è sopra. Siamo in una fase di stallo. Abbiamo famiglie operaie in cima alle torri ma si parla degli affari Berlusconi-Putin. Perdiamo ogni anno i migliori cervelli per la ricerca ma si parla della nipote di Mubarak. Siamo schiavi di un Governo che deve impiegare tutte le forze per difendersi. Un atto di coscienza sarebbe prendere atto di questa situazione. Altrimenti le mura di Pompei non saranno le uniche a cadere.   
 

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3 commenti:

Zio Scriba ha detto...

O.T.
solo per dirti che continuo a leggerti, e per chiederti (siccome dalle mie parti non ti si è visto più): ma quando mi hai scritto a giugno, ti è arrivata la mia riposta, o per colpa di qualche disguido ci ho fatto la figura dello stronzo maleducato?
Ciao!

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

@ Zio Scriba:

Mode Giovane On:

Tranzollo Zio! La risposta mi è arrivata.

Mode Giovane Off.

Ps. Non pensare che questo però ti scagioni dall'essere stronzo militante!! :-)

gattonero ha detto...

Ben prima dei muri di Pompei erano cadute le nostre palle.
Sono a terra, e ce le trasciniamo appresso come i tralicci delle flebo nei corridoi degli ospedali.
In attesa che un padreterno qualunque fulmini di brutto chi è causa di questo crollo di palle.
E anche dei muri di Pompei, tanto sarebbe già nel mucchio.