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lunedì 10 dicembre 2018

... un po' li state uccidendo anche voi.

E' da parecchio che non scrivo più qui. Oggi, però, voglio dire due parole antipatiche su quanto accaduto a Corinaldo. Non mi interessa parlare di responsabilità, lo farà chi di dovere. Non voglio sentenziare sulla qualità della musica. Intendiamoci, per me è un genere di musica demmerda, ma io non ho la verità in tasca e, dunque, questo significa solo che a me non piace. Sono padre di due bambini piccoli. Siamo nella fase de La bella tartaruga, Gionata Boschetti (perdonami ma Sferaebbasta mi sento cerebroleso solo a scriverlo) e gentaglia simile, sono un problema ancora lontano. 

Andiamo al sodo. Sono da sempre appassionato di musica, ho ascoltato sempre di tutto, da Miles Davis a Frank Zappa, da Stravinski ai Nine Inch Nails, dai Cristian Death a Ivano Fossati. Di testi discutibili ne ho ascoltati tantissimi anche io; alcuni forse anche peggio di Boschetti. Con una piccola differenza, avevo più di vent'anni e un senso critico a difendermi. Ho letto che al concerto dove hanno perso la vita 6 persone, c'erano bambini dagli 11 ai 17 anni. Quand'è che la mia generazione ha abdicato al proprio ruolo genitoriale? Premetto che per me la libertà di espressione è sacrosanta e i vari testi, dove Gionata Boschetti ci racconta che da ubriache sono tutte porche (forse che da sobrie non ti considerano nemmeno, boh?), non saranno poesie di D'Annunzio ma è assurdo pensare di vietarle perché "pornografiche" o "offensive verso le figure femminili". Come scritto sopra, i miei figli sono ancora piccoli. Se ne avessi uno di 13 anni, però, al concerto di Gionata Boschetti non lo farei andare. Non perché è musica demmerda ma perché ritengo che, se Gionata Boschetti ha il diritto di cantare quel che vuole, il mio ruolo di padre mi impone il dovere di proteggere mio figlio dai testi  del Boschetti. Altra opzione è sedersi ad un tavolo con il testo di "Hey tipa", leggerlo insieme al proprio figlio e spiegargli che il Boschetti vede sua sorella come una cosa inutile intorno ad un buco nel quale infilare la sua stecca. Se poi il figlio non è in grado di capire, forse hai abdicato al ruolo di genitore da troppo tempo. Perché il Boschetti io l'ho ascoltato, credo che faccia parte del ruolo di genitore ascoltare la musica dei propri figli, discuterne e confrontarsi. Poi tutte le menate del "ma gli piace, come fai a dirgli no?" Ma se a tuo figlio di 13 anni piacesse bere whisky e fare sesso con prostitute senza preservativo, glielo faresti fare? No, presumo. 

No. Mio padre me ne ha detti tanti. Andavo a letto incazzato, mi addormentavo e il giorno dopo avevo già dimenticato. 
Detto questo, mi vengono due pensieri. I ragazzini di adesso fanno cose che io non facevo. Vero. Mi viene da pensare che se i ragazzini di oggi hanno molto più spazio di ieri, è perché i genitori non sono più capaci di stare in trincea e rifilare qualche bello sberlone. 
Secondo pensiero che mi attirerà qualche antipatia, ma non riesco a tenermelo dentro: se portate i vostri figli di 11 anni ai concerti di Gionata Boschetti che canta "'ste puttane da backstage sono luride che simpaticone! vogliono un cazzo che non ride sono scorcia-troie siete facili, vi finisco subito", mi dispiace, ma un po' li state uccidendo anche voi.

giovedì 30 luglio 2015

Law and order - Italian verscion

Da anni sono un appassionato, per la gioia di mia moglie, di una serie di grande successo: Law and Order. Serie che ha dato vita a tanti spin-off diversi. Law and Order: Unità vittime speciali; Los Angeles; UK; Criminal Intent, ecc...

Mi piacciono quasi tutte, ad eccezione di UK e Criminal Intent che trovo troppo lente e riflessive. Tra i personaggi preferiti ci sono i detectives Lennie Briscoe, Mike Logan (conosciuto al pubblico femminile di Sex and the city), l'agente Stabler, il viceprocuratore Jack McCoy che, di solito, è circondato da assistenti di tutto rispetto, su tutte Abby Carmichael (la bellissima Angie Harmon).

Per chi non avesse mai visto la serie tv in questione (dove vivete? su Marte?), si tratta di un copione molto semplice: reato (omicidio, di solito scoperto da tizio che fa jogging nel parco), indagine investigativa e fase processuale. Su questo assunto si sviluppano storie sempre diverse e, per me, coinvolgenti. Questa idea, come dicevo prima, ha avuto diversi sviluppi non sempre di mio gradimento come la UK.

Mi sono sempre chiesto come sarebbe una stagione nella versione italiana. Se in tutte le altre versioni una puntata basta per uccidere, indagare, procedere in tribunale e condannare/assolvere, in Italia bisognerebbe partire da una base di 3 stagioni per riuscire ad entrare in tribunale e altre 5 per svolgere il processo. Se poi l'imputato fosse un politico, servirebbero altre 3 stagioni per l'interrogazione parlamentare e, alla fine, si concluderebbe il tutto con l'insabbiamento perché l'imputato non sapeva l'età della sganzerlina o perché i soldi sottratti sarebbe stati comunque usati per la malasanità. In effetti, Law and Order italian verscion è un'idea irrealizzabile.

Che ne pensate? Qual è la vostra serie tv preferita?