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martedì 4 giugno 2013

Delta search: come eliminarlo definitivamente...

Qualche giorno fa per scaricare un programmino innocuo per l'anteprima dei font di windows, mia moglie si è ritrovata sul computer un ospite indesiderato. Internet Explorer, Firefox e Chrome rimandavano tutti ad un motore di ricerca di nome delta.search. Visto che l'opzione non era stata scelta ma imposta e che, tutto sommato, non sapevamo cosa fosse, abbiamo fatto di tutto per eliminarlo. E' stata una cosa piuttosto impegnativa. I passi da fare assolutamente sono questi:
  1. Pulizia di Windows: Pannello di controllo-Installazione applicazioni-Aggiungi/Rimuovi. Elimina qualsiasi cosa abbia a che fare con Deltasearch.
  2. Pulizia di Internet Explorer: Apri IE-Strumenti-Opzioni Internet-Generale: imposta google come pagina predefinita. Ora sempre da Opzioni Internet vai su Programmi-Gestione componenti-provider di ricerca: se c'è l'opzione delta search eliminala.
  3. Pulizia Firefox: strumenti-componenti aggiuntivi: elimina qualsiasi voce relativa a deltasearch. Da Opzioni-generali: imposta la pagina iniziali che preferisci.
  4. Pulizia Chrome: impostazioni-ricerca-gestisci motori di ricerca: se c'è elimina deltasearch. Poi scegli "All'avvio" e imposta la tua pagina predefinita.
Fatto questo, però, non ho risolto nulla. I browser sono tutti partiti con la pagina scelta da me ma, all'apertura di una nuova scheda, venivano sempre ridirezionati su deltasearch. 

Piccola precisazione: il computer di mia moglie aveva un livello di protezione pari a zero.

I seguenti software hanno fatto cilecca. Ve li segnalo perché le guide online dicono che con moltissimi altri utenti hanno funzionato: 
  • spyboot search and destroy: qui trovate la versione 1.6.2. Io lo uso da moltissimo e ne sono molto soddisfatto. Però, installato per cercare un'infezione già in corso non ha fatto il suo dovere fino in fondo. Ha individuato deltasearch ma non l'ha rimosso.
  • combofix: potete scaricarlo da qui. Ha lavorato per circa 15 minuti, sono 50 stage. Però nel momento di pulizia il pc si è impallato due volte. 
Alla fine ho risolto tutto con Adwcleaner che trovate qui. Utilizzo molto semplice:
  1. prima di tutto chiudi tutti i programmi.
  2. avvialo e clicca search.
  3. clicca delete (nel caso conferma con OK).
  4. il computer si riavvia in automatico e creerà un file txt.
  5. riavvia adwcleaner.exe 
  6. clicca su unistall.
Dopo questa operazione dai browser è sparito deltasearch. Per sicurezza consiglio di fare un passaggio approfondito con l'antivirus. Spero di esserti stato utile.


sabato 20 aprile 2013

Nemmeno nei peggior film porno...


C'era uno stato che aveva un governo, formato da politici che in campagna elettorali promettevano e spergiuravano di avere una soluzione per ogni problema. Per il bene del popolo dovete votare noi!! Un giorno arrivò la crisi o meglio, la crisi c'era già da un pezzo, ma i politici dicevano che bisognava essere ottimisti e non preoccuparsi. La crisi si rivelò molto più crisi di una normale crisi. I politici decisero che non erano in grado di risolverla. Ma come avevate detto di avere una soluzione per tutto - disse il popolo. Epperò, oggi abbiamo mal di goal, c'è vento, insomma non siamo in grado... e poi mi scade anche il posteggio dell'autoblù. Così, quando lo crisi impose scelte drastiche, necessarie e impopolari, per il bene del popolo, si fecero da parte, lasciano il posto ad un governo di tecnici.

I tecnici, applicano un concetto banale quanto innegabile, ovvero é meglio prendere quel poco che resta a tanti, piuttosto che tagliare la villa in sardegna e lo stipendio da 25.000 euro a pochi, ridussero sul lastrico 3/4 del popolo. Indignati perchè avevano fatto quello che non avevano avuto il coraggio di fare loro, i politici ritornarono all'attacco. Votate noi e non quegli altri!! Noi siamo alti e belli e buoni, loro sono brutti, bassi e cattivi! Ad alcuni puzza anche il fiato. No!!! Votate noi, quelli che dicono che siamo brutti lo sono molto più di noi, ma si mettono il cerone e i capelli finti!!

Si ritornò ad elezioni. Gli uni dicevano di votare gli uni, perché gli altri erano il male! Gli altri dicevano di votare gli altri, perché gli uni erano il male!! Si votò. Nessuno dei due schieramenti vinse, ma nessuno disse di aver perso. Non essendo in grado di governare il paese andarono dal presidente, un giovane ottantenne che aveva già pronta la valigia per andare a svernare un po' ad Alassio un po' a Capri. Presidente aiutaci tu!! Io me ne sto andando - disse il presidente - mo' so' cazzi vostri. 

Gli uni cercarono di fare un governo chiedendo aiuto all'associazione dei calzolai, gli altri ai fruttivendoli. E intanto bisognava scegliere un nuovo presidente. Gli uni e gli altri si riunirono per scegliere un presidente... il resto lo sapete già.

Nemmeno i film porno hanno trame così scadenti.

sabato 2 marzo 2013

Se i cani potessero parlare...

Questa mattina, mi son svegliato e bella ciao, bella ciao... No, non è un post politico. Dopo essermi svegliato, con la mia dolce metà siamo andati a fare colazione al nostro baretto preferito in centro. Motoretta, strada, posteggio, passeggiatina verso i nostri cappucci e brioches e... STUPORE. Il nostro baretto normalmente semi-vuoto, è strapieno. Tavolini di signore attempate con cagnetti, taglia pantegana, rivestiti con cappottini ignobili. A costo di farmi antipatie lo dichiaro onestamente. Non amo gli animali, ma li rispetto e non farei loro male in nessun modo. Però, l'idea di averli in casa sul divano, sulle sedie, sul letto con peli ovunque mi schifa. Come mi schifa andare a casa di proprietari di gatti che ti invitano a cena e, mentre cucinano accarezzano gli animali. Andiamo oltre. 

Le signore in questione hanno passato tutto il tempo a parlare delle loro bestiole e ho scoperto, con grande stupore, che i loro cani hanno un guardaroba di cappottini di lana, imbottiti, impermeabili ecc... Da lì, non sapendo cosa fare, perché i clienti del bar stracolmo si sono fottuti tutti i giornali da leggere, ho iniziato a pensare ai cani. La prima riflessioni mi è sorta spontanea, quando una signora ha parlato della difficoltà che ha a mettere il cappottino al suo golden retriever. La povera bestiola quando fa freddo, diventa insofferente al cappottino, ma non sa che la padrona glielo mette per il suo bene. Avrei voluto dirglielo alla signora che è normale che un cane dotato di pelo, in Brianza (non al polo Nord) si innervosisce se gli si mette il cappottino, anche se verde acquamarina e comprato da Benettòn. Anche perché se il signore avesse voluto che il cane si coprisse, l'avrebbe fatto senza pelo e con il pollice opponibile. Non credo che un cane, se potesse scegliere liberamente, andrebbe a provarsi un cappottino. 

Dopo il cappottino di lana, anche l'assurdità della mantellina impermeabile. Che dico io, non saranno stati più utili quattro stivaletti di gomma? Oltre a questo mi sono venute in mente tutte quelle volte che, per strada, quei cagnetti-topo che rischi di schiacciare con un piede, abbaiano come forsennati a cani quattro volte più grandi. Ho elaborato una teoria. Sono arrivato alla conclusione che la maggior parte di quei cani grossi, prima facevano vita da bulli andando a rubare le crocchette a quelli più piccoli, che ora possono vendicarsi. Proprio questa mattina, dopo aver fatto colazione, un ciuaua si è messo ad abbaiare con quell'odioso falsetto ad un "sarcazzolarazza" di taglia media con un cappottino a quadrettoni. 

Io ho tradotto il cagnese e sono convinto che il toporagno con quel suo abbaiare fastidioso gliene stava dicendo di tutti i colori, cose del tipo: "Eccoti lì!! Facevi il bullo con me, vero? Ora guarda come ti sei ridotto... al guinzaglio e con un cappottino rosso a quadrettoni. Fai ridere!!! Sei ridicolo sembri vestito come il Carlton Banks, il cugino del principe di Bell Air. Hai gli stessi maglioni!! Dov'è la tua dignità? Non fai il bullo adesso, vero? Sei ridicolo, sei ridicolooo. Sei tutto chiacchere e cappottino!!!!" Mentre l'altro, rasentando il muro, vergognandosi come un ladro, non abbozza nemmeno un bau. Anzi, sembra che timidamente cerchi di allontanarsi tirando dolcemente il padrone. 

 Eh, già. Se i cani potessero parlare, credo proprio che vi chiederebbero se pensate alla loro reputazione, quando gli mettete quegli inguardabili cappottini.

sabato 2 febbraio 2013

Quando una partita a calcetto ti ricorda Arma Letale...

In un dei mille Arma Letale, Danny Glover recita così: I'm too old for this shit! Per chi mastica poco l'inglese, si traduce con "Sono troppo vecchio per queste stronzate!". Questa mattina, dalle 11.20 in poi, ho pensato a  questa battuta almeno una volta al minuto.

Qualche settimana fa, il caro amico Gegé, imbeccato da mia moglie, mi propone di andare a giocare a calcetto il sabato mattina. Io quarantenne appassionato di calcio, accetto al volo. Le garanzie per divertirsi ci sono tutte. Ovvero, secondo le indicazioni di Gegé, sono tutti medio scarsi, un po' fuori forma, insomma, una scapoli-ammogliati con lo scopo di divertirsi in campo e parlare di tette e culi negli spogliatoi.

Arrivo al campo con qualche minuto di ritardo, le strade non sono mai state il mio forte. Mi cambio. Parastinchi, calzettoni, maglietta termica della decathlon, maglietta del Genoa sopra, guanti e cappellino di lana rossoblu. Entro in campo, strette di mano per conoscere i nuovi amichetti, qualche minuto di riscaldamento e via. Si gioca.

Mi fanno giocare esterno destro basso. Non fa poi così freddo. I primi due palloni che tocco fanno salire i miei livelli di autostima. Mi faccio vedere dal player centrale, mi passa, di piattone destro lo servo in profondità. Triangolazione perfetta che lo mette davanti alla porta da solo, ma non va. Pazienza.

Seconda palla, sempre di prima, questa volta di interno sinistro, servo sempre il player centrale che non è preciso nell'aggancio e perde palla. Non importa, dopo tanti anni che non calco un campo di calcio, i piedi ci sono ancora.

Passano i minuti, circa 20, forse meno. Il cervello è sempre lucido; quando mi arriva la palla so benissimo cosa devo fare. Il problema è che pensiero e azione sono fuori sincrono. Devo stoppare di destro, ma la gamba mette in posizione il piede quando il pallone, ormai, è già passato. Il resto della partita sarà tutto così. Le gambe sembrano due graziosi paletti che si trovano a Leroy Merlin per farci arrampicare le rose; i polmoni bruciano, la saliva ha preso la consistenza dello stucco. Non ce la faccio più. Inizio a pensare chi cazzo me l'abbia fatto fare di alzarmi alle 9.30 di sabato mattina per andare a fare il bagno nell'acido lattico a più tre gradi. La vera Caporetto della partita arriva da lì a poco. Azione d'attacco, seguo il mio amico Gegé, mi allargo, porto via il difensore. Siamo in due davanti alla porta. Io ho un velo di foschia davanti agli occhi, forse un inizio di infarto. Gegé, preso da un moto di generosità, invece di insaccare in una porta semisguarnita, mi passa un pallone inaspettato. Quando capisco cosa ha fatto, lo mando immediatamente a fanculo sottovoce, ma ormai la palla mi ha già battuto sullo stinco sinistro andando a finire tranquillamente nei piedi del difensore avversario. In quel momento mi sento Egidio "lo sciagurato" Calloni. A quel punto, non avendo più fiato, né gambe, caviglie, polsi e orecchie, chiedo di andare in porta. Da lì in poi, vado vicinissimo al (auto)goal parecchie volte. 

Anche il discorso dell'amico Gegé su livello medio basso, è una stronzata. Sono tutti bravi, ma soprattutto hanno tutti almeno 60 minuti puliti nelle gambe. Io potrei garantirne al massimo 45, dei quali 30 sotto una doccia calda.

E' stata una prestazione indecorosa. Sarà l'età? Sarà che ero completamente fuori forma? Non lo so. Posso solo dire che mi sono divertito un sacco. Mi sono risentito ragazzino che andava all'oratorio a giocare nel campo sterrato per tutto il pomeriggio, senza stancarsi mai. Come diavolo facevo a correre per 4 ore in un campo a sette? Dove lo prendevo tutto quel fiato? Secondo me, ho corso talmente tanto a 14 anni che ho finito i bonus corsa.

Comunque, se gli amici del mio amico Gegé vogliono, anche se sono troppo vecchio per queste stronzate, io torno volentieri a fare brutte figure su un campo di calcetto.