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mercoledì 23 settembre 2009

Tra scarpe e mutande.

Le ultime settimane mi hanno visto a spasso per la Scandinavia. Ci sono venuto per motivi di gnocca e, anche, per lavoro. Un giorno ero sdraiato nel mio letto a fissare il soffitto e ho pensato a come rendere proficuo il mio perdere tempo. Ho scartato a priori l'ipotesi di lavorare perché, tutto sommato, se trovare un lavoro in Italia é una botta di culo, quella botta di culo vorrei giocarmela vincendo il superenalotto. Così mi sono concesso una settimana di tempo per risolvere il dilemma di cui sopra: come rendere proficuo il mio perdere tempo. Non ci crederete ma sono arrivato alla soluzione: scrivere un libro. Il manuale di sopravvivenza alla noia. Raccolto il materiale e stesa l'idea guida ho cercato un posto per lavorare tranquillo. Così sono volato al nord. Arrivato a Stoccolma mi sono concesso un paio di giorni a spasso per la città. Il caso ha voluto incontrassi un amico che era in giro per lavoro. Così sono stato a Oslo, Copenhagen, Riga e Tallin. Una volta viste queste città ho concluso che un manuale su come combattere la noia si può riassumere con questo semplice consiglio: se ti annoi e non sai come sfuggire alla noia vola nel nord europa. Probabilmente subirai l'effetto collaterale di perdita di diottrie ma la noia diventerà un vago ricordo.

Ma non é questo che volevo raccontarvi. Passeggiando per Helsinki (ore e ore senza sentire un strombazzamento o sgommata di auto) sono entrato in un negozio di scarpe. In vetrina c'era un paio di mocassini color cognac bellissimi. Entro. Chiedo il prezzo. Non proprio a buon mercato macheccacchio ogni tanto bisogna concedersi qualcosa. Chiedo di provarli. E qui l'intoppo. Non si provano. La commessa, l'unica ragazza brutta di tutta la Finlandia, mi spiega con un tono di voce flebilissimo che i piedi non sono uguali e che, per acquistare, devo farmeli scannerizzare. Dopo tre o quattro settimane mi spediranno le scarpe personalizzate a casa. Come potete vedere dalla foto mi sono messo i calzini richiesti per la scannerizzazione e mi sono sottoposto al procedimento. Non ho comprato ma i miei piedi virtuali sono nel database e, volendo, posso acquistare da catalogo online quando voglio.

Stupito me ne sono tornato in albergo. La Scandinavia é una terra fantastica. Moltissime cose impossibili da fare in Italia qui hanno subito un processo di de-burocratizzazione che rendono la vita bellissima. Però comprare delle scarpe non é così facile. L'acquisto prevede la misurazione dei piedi. Non oso pensare cosa implichi comprare un paio di mutande ma non vedo l'ora di scoprirlo.

venerdì 4 settembre 2009

Piccolo spazio... pubblicità!

Ultimamente sto guardando molta tv per disintossicarmi dai libri e concludere il mio percorso di integrazione in questa società massificata. Uno dei miei futuri propositi é seguire tutte le puntate del Grande fratello e Ics factor. So che sarà un'impresa difficile ma, questa estate, ho seguito tutto il gossip su CoronaBelen e ClooneyCanalis. Credo di essere pronto per il grande passo. Mi sono stancato di essere guardato come un criminale se uso un termine un pò particolare tipo, che ne so, tipo sceverare. Prima di passare alla tv ho cercato percorsi intermedi. Inizialmente mi ero iscritto ad un corso di tiro con l'alcool. Una nuova disciplina che unisce i super alcoolici al tiro con l'arco. Ad essere sincero non sarei in grado di spiegare le regole. Quando me le hanno illustrate ero già ubriaco.

Comunque torniamo alla tv. Sono molto colpito dalle avventure di Xena la principessa guerriera che proprio ieri ha incontrato Odino. Le storie sono molto poco originali ma almeno c'è tanta gnocca.

Però quello che mi colpisce di più sono le pubblicità. Una su tutte quella di omino bianco nella quale la mamma, prima di un giro sulle montagne russe, controlla se omino bianco toglie le macchie di gelato al cioccolato, vaniglia e fragola. Ora, tralasciando l'aspetto razziale, i dubbi sono due. Perché controllare se omino bianco toglie queste macchie? Nella mia vita di macchie di gelato ne ho tolte a chili, utilizzando solo un pò di acqua e sapone. Parlassimo di macchie di grasso industriale, ancora ancora, ma dover verificare se un detergente toglie macchie di gelato, non credo invogli all'acquisto del prodotto reclamizzato. Il dubbio più grande però, riguarda il quoziente intellettivo della madre e della famiglia in generale. Sorvoliamo sul fatto che va al parco giochi con una scatola di omino bianco nella borsetta ma, invece di pensare a quali macchie toglie il prodotto in questione, non sarebbe più intelligente far finire il gelato ai figli e poi fare il giro sulle giostre?

Anche le pubblicità degli assorbenti non sono affatto male. Sembra che le donne non aspettino altro che il ciclo per poterli indossare. C'è quello in seta, quello interno con mp3 e dolby surround, l'altro con le ali, uno con effetto lingua umida di mucca. Pare sia in studio uno da utilizzare anche se non si ha il ciclo, nel caso si facesse l'abitudine. A sentire la tv sono tutti iperconfortabili e una volta indossati la vita ti offre solo il meglio. Com'è allora che in quei giorni le donne sono quasi tutte un pochino nervosette?

Il capitolo dentifrici ultimamente mi terrorizza. Sapere che, quando mangio, acidi e batteri aggrediscono i miei denti e le mie gengive non mi lascia tranquillo. Ormai quando guardo un arancio o una banana non penso più alla vitamina C o al potassio, vedo solo acidi e agenti patogeni che minano l'integrità del mio smalto e rovineranno la mia vita sociale per via dell'alitosi. Ultimamente sembra stiano pensando ad un dentrifricio per ogni tipo di alimento. Sarà...nel dubbio vado a lavarmi i denti con la soda caustica.

Per non parlare del deodorante con particelle d'argento o quello tecnologico che si attiva quando serve. Tutto ciò un pò mi spaventa. Dopo avermi privato della libertà di parola, pensiero e stampa mi tolgono anche la sacra libertà di puzzare.

Ci sarebbero tante altre pubblicità insulse da citare, magari in un prossimo post. Per correttezza devo dire che ce ne sono altre, per fortuna non poche, che sono geniali.

Qual'é, nel bene o nel male, la vostra pubblicità preferita?