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mercoledì 24 novembre 2010

The 11th hour: che senso ha essere ricchi in un mondo malato?

L'11 ora è un documentario, prodotto e narrato da Leonardo Di Caprio, con una infinità di interventi di scienziati che commentano lo stato attuale del nostro pianeta.  Non nascondo che per molti aspetti è una bel pugno nello stomaco. D'altronde che la verità faccia male è innegabile.

Ne consiglio caldamente la visione a tutti, sperando in un bel passa parola. In questa ora e mezza di filmato l'essere umano viene descritto come l'essere vivente più dotato a livello intellettuale. Facendo un passo indietro, e osservando l'uomo ricoperto di peli e con una clava in mano, nessuno avrebbe mai scommesso che sarebbe sopravvissuto a tutti quei voraci predatori. Invece, eccoci qui. Secondo alcuni, la nostra vera forza è stata la capacità di elaborare il concetto di "futuro". Così, mentre tutte le altre specie si limitavano a vivere il quotidiano, noi siamo stati in grado di progettare. Dunque, il nostro cervello, le nostre grandi attitudini ad osservare, comprendere, elaborare ci ha permesso di arrivare fin dove siamo adesso. La domanda, però, è proprio questa. Dove siamo adesso? Con le premesse che abbiamo posto, ovvero, essere sopravvissuti grazie al cervello, dovremmo essere in una sorta di Eden. Un sistema dove uomo e natura convivono in armonia ed equilibrio. Non è affatto così. L'uomo con tutto il suo cervello ha portato il pianeta sull'orlo del baratro. Non trovate curioso che siamo l'unica specie sulla terra che produce rifiuti tossici? Siamo arrivati ad un punto tale che, osservando la terra da esterni, sembriamo un microrganismo che sta infestando il pianeta. E' assurdo pensare che siamo tanto preoccupati di curare malattie che ci uccidono, mentre facciamo il nulla assoluto per preservare il nostro ambiente. Una veloce riflessione su corsi e ricorsi storici, fa intendere che da sempre l'estinzione di una specie fa parte del ciclo naturale. Di questo passo, i prossimi ad estinguerci potremmo essere noi. Pazienza. La vita ha dimostrato di essere in grado di continuare, magari sottoforma di batteri o organismi più o meno evoluti. La cosa grave è che la nostra eventuale estinzione, è stata preceduta da tante altre, nel mondo della flora e della fauna, e la causa di queste estinzioni è totalmente nostra. Siamo in una situazione molto grave, e un dato indicativo di questo stato di cose può essere un piccolo esperimento, che faccio qui di seguito. Osserva la foto qui sotto e rispondi a queste due domande. Che logo è quello a sinistra? Che foglia è quella a destra?

 
Immagino che molti di voi avranno riconosciuto il logo di McDonald ma in pochi sanno che quella è una foglia di quercia. Inquietante non credete? Io conosco le foglie, per il semplice fatto che ho dei laboratori con i bambini delle elementari che riguardano la natura, altrimenti, con tutta probabilità, ero nella stessa situazione. Il riconoscere il logo di un fast-food, che ci propina un sacco di cose ben poco salutari, e ignorare una pianta che tutto sommato fa parte del nostro patrimonio faunistico e che ci regala ossigeno, dovrebbe quantomeno farci riflettere. Gli scienziati concordano che l'inquinamento è causa del surriscaldamento globale, la continua deforestazione porta solo alla desertificazione e, in ultimo e più grave di tutti, il surriscaldamento potrebbe arrivare ad autoinnescarsi superando un punto di non ritorno. In tutto questo disastro c'è però una piccola nota di positività. Se è vero che l'uomo, con il suo stile di vita volto solo al profitto e al denaro, è la causa di tutto, è altrettanto vero che l'uomo correggendo il suo comportamento potrebbe essere la soluzione.

Questo post fa parte dell'iniziativa buio in sala di nati per delinquere...

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4 commenti:

Mauro ha detto...

Talvolta mi viene da pensare: e se la soluzione fosse l'estinzione della razza umana?

A parte ciò: la foglia di quercia la ho riconosciuta subito, il logo mi ha lasciato un attimo perplesso: mi sembrava una copia non troppo ben riuscita dell'originale... ma devo dire che l'ultima volta che sono entrato da MacDonald's era il 1984... quindi la memoria può giocarmi degli scherzi...

Saluti,

Mauro.

Il grande marziano ha detto...

Non ho visto il documentario, ma qualche tempo fa mi documentai parecchio sulla faccenda del surriscaldamento globale e ne capii abbastanza per farmi l'idea che *non è certo* che sia dovuto alla CO2 immessa dall'uomo nell'atmosfera, ovvero che non è sicuro che la CO2 immessa dall'uomo dell'atmosfera (che peraltro di certo bene non fa) sia *il* fattore determinante nell'aumento della temperatura media globale. Difatti non sono pochi coloro che sostengono che ci siano in gioco anche dei fattori importanti (prevalenti?) legati all'attività del Sole.

Non voglio con questo creare alibi di sorta. Tutt'altro. Diciamo che il problema davvero grave, a mio avviso, più che legato all'inquinamento, che c'è e va combattuto con forza, è legato al concetto di crescita infinita e di utilizzo indiscriminato delle risorse planetarie. Questo e le relative conseguenze politiche e sociali a mio avviso metteranno in ginocchio il pianeta (e noi umani) ben prima di quanto saprà fare l'inquinamento.

Cristina ha detto...

grazie per questa splendida "recensione"! :)

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

@ Grande Marziano: il discorso sulla CO2 è corretto, non è la causa determinante. Infatti, da qualche anno non si parla più solo di CO2 ma di immissioni in generale, con riferimento ad una quantità enorme di sostanze precise, che ora non saprei citarti. Tutti i rappresentanti politici, legati a doppio filo a lobby industriali, impugnavano la "non provata colpevolezza" della CO2 per bloccare qualsiasi legge contro le industrie inquinanti.
Ora ci sono tutte le prove, serve solo che la gente rifletta e metta sulla bilancia il profitto e la salute e valuti bene cosa scegliere.

Valente