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venerdì 23 settembre 2011

Quando la casta era solo una ragazza che non la dava...

E' divertente vedere come le coincidenze linguistiche a volte creino degli equivoci paradossali. Viviamo in una nazione dove un 74enne che ruba una bici viene arrestato mentre un parlamento si danna l'anima per salvare Milanese. Sono onesto e non ho problemi a dire che non ho ben capito di cosa sia accusato ma la sensazione è che ci fosse la preoccupazione di non sprofondare con lui piuttosto che preservare un fantomatico garantismo.

Io di questi teatranti mediocri mi sono stancato e la mia stanchezza è veramente trasversale. Non salva niente e nessuno. L'altro giorno stavo guardando un documentario sportivo sulla cavalcata dell'Italia mondiale del 1982. Avevo 10 anni. Di politica non ci capivo assolutamente ma ricordo l'immagine di Pertini. Uomo, prima che politico e statista. Purtroppo uomini di quel livello in Italia non ce ne sono più. Peccato.

Non si può sorvolare sul fatto che è cambiato tutto. La società in sé, con i suoi valori di base, è profondamente mutata. Fino a qualche decennio fa denaro, potere e cultura erano valori rispettati. Di questa triade la cultura ha perso terreno e, quando succede, la cultura trascina con sé la centralità dell'uomo. Stiamo vivendo una sorta di Umanesimo al contrario. Sono i corsi e ricorsi della storia.

Così anche le parole mutano. Se casta prima era sinonimo di morigerata, adesso casta è una parola orribile che identifica coloro che dovrebbero garantirci un futuro migliore. E questa casta di casto ha veramente poco...

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1 commento:

Ubi Minor ha detto...

c'è anche Letizia Casta...che comunque...