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venerdì 17 dicembre 2010

Valerio Scanu: Parto da qui... (reprise)

Parte precedente... fai click!!


Continuiamo con la recensione del contenuto di Parto da qui, l'ultimo sublime lavoro di Valerio Scanu. Sublime nel senso di sublimazione, ovvero, la transizione di fase di un elemento o composto chimico dallo stato solido allo stato gassoso, senza passare per lo stato liquido. Infatti, proprio come un gas che si perde nell'atmosfera, alla fine dell'ascolto non rimane nulla, eccetto un lieve malessere al colon.

Traccia 1 Libero: la solita canzoncina orecchiabile con intro pianistico e base ritmica accattivante ma priva di qualsiasi originalità. Pezzo deludente fin dall'inizio. Ancor più deludente perché l'arpeggio iniziale, per qualche secondo, richiama i grandi pezzi ariosi degli anni '70, tanto da pensare "vuoi vedere che stavolta..." invece, niente. Tutto il resto del brano è un continuo ripetersi senza cambi di marcia. Concetto che viene elaborato in maniera piuttosto banale e, se fosse stato più sintetico, poteva partorire una canzoncina di una trentina di secondi. Già dalla prima traccia vediamo l'abuso di rime  gigidalessiane: sole/cuore, strani/mani/domani, tristi/imprevisti, stelle/pelle. Convengo che è difficile parlare di libertà,  è sempre un intento meritorio, però, se dobbiamo ridurre tutto ad un senso di irresponsabilità, riassunto nel "non pensare troppo a cosa sarà domani" o credere che la libertà sia solo "sbagliare treni, fermate, stazioni"... tanto valeva scrivere un canzone sulla figa per tutti. Detto questo la canzone non fa così schifo e salvo una frase bellissima: libertà l’ho vista dormire nei campi coltivati a cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta da un filo spinato. Non ci avrete mica creduto, vero?

Traccia 2 L'amore cambia: solita base musicale che non è né carne né pesce, un mediocre R' n b' che punta tutto al meramente commerciale più che ad una vera ricerca stilistica. Se l'intento era proporre un vero R' n b' è un bel fallimento, il risultato si riduce alla classica canzonetta orecchiabile, che probabilmente in primavera farà sculettare tante adolescenti, nulla di più. Il testo parla di amore (eccheppalle!!!). Rispetto alle solite struggenti canzoni dove mi sveglio il sole c'è perchè ci sei te, lei non c'è più, lui non mi ama più, Scanu cerca di sondare la psicologia dell'amore, per vedere se questo potentissimo sentimento è in grado di far maturare, crescere una persona. Cito:

Sarò qui nascosto ad aspettare chi mi scoprirà, 
troppo curioso di vedere se è proprio vero che l'amore cambia. 

L'intento meritorio di fornire un nuovo punto di vista sull'argomento ammmore, si perde miseramente in una riflessione tanto stupida quanto banale. Anche un lavandino è conscio del fatto che l'amore cambia. L'innamoramento e la fine di un amore, se il tuo cuore non è della stessa materia degli hamburger di McDonald, ti cambiano. Lo sanno tutti!!! Andiamo oltre. Tranquillizzo il lettore: nei prossimi brani non c'è una canzone dal titolo "L'acqua troppo calda scotta"... anche se c'è mancato veramente poco. Dimenticavo la chicca più fulgida di tutta la canzone. Visto che il pezzo non era già abbastanza diversamente brutto, ecco  il grammaticidio: 

io resto fermo
non mi metto fretta
tanto so che un giorno
io ti troverei.


Capisco le eventuali difficoltà con il congiuntivo ma porc' qui viene espressa la certezza che in un futuro ti troverò!! Dopo tutte le castronerie grammaticali del primo album, eccone di nuove. Qui le cose sono due: o i parolai in questione sono incapaci oppure sono pigri e sicuri che l'ascoltatore medio di Scanu tanto non se ne accorge. Propendo per entrambe le ipotesi.

Traccia 3 Mio: mi gioco subito il carico. Questa è la canzone più brutta di tutto lo Scanupertorio. Una cagata di proporzioni epiche. Nell'anno domini 4190, secondo me, ci sarà ancora gente che prenderà per il culo i nipoti di Scanu... ma tu sei parente di quello lì che... ahahahahhah!!!
E'mmmmioooo nella versione camicia.
Questa canzone mi fa venire in mente quelle orribili camicie patchwork che possono essere brutte oltre ogni immaginazione. L'impressione è proprio di aver riciclato pezzi di diversi brani. La produzione avrà pensato: tanto ci infiliamo il ritornello a squarciagola, tutti osanneranno le doti vocali di Valerio e nessuno penserà alla merda di canzone. 
L'intro pianoforteggia con la vocina leggera di Scanu che poi irrompe, quasi sguaiata, nel ritornello E'MMMMMIOOOOOOOOOO! Il testo è un'accozzaglia pletorica di immagini naturalistiche con la strausata e scartavetrante metafora dell'ammmore/magico fenomeno naturale. Come evitare la citazione della prima strofa?

E mi stravolgi il sole
Mi soffochi le nuvole
e mi sporchi il cielo
Mani piene di colore
Che facce fa l’amore
Mi prendi a calci
i sogni e il cuore
Bocca piena di parole...

A volte viene da chiedermi cosa pensino dell'amore tutti questi scribacchini da jukebox.  Ma avranno davvero un'idea così banale e banalizzante di questo sentimento? Se la sostanza dell'amore per loro è così slavata, rischiano di innamorarsi perdutamente di una cotoletta. Sono evidentemente canzoni scritte per far numero. Sono tutti parolai che per contratto devono scrivere  X testi al mese e allora tengono buono proprio tutto. Se già l'intro ha gli stessi effetti di una contaminazione da tifo petecchiale, aspettate di leggere il ritornello...

E' Mio
Solamente mio
il ricordo e l’emozione
Della neve che vien giù fuori stagione
Della pioggia d’estate

Prendete un album a caso dei cantanti gonfiabili di Amici e Xfactor, troverete la classica canzone universale come questa. Quando si deve riempire un cd e manca un pezzo, c'è sempre quello con le metafore prese dalla natura, poi quando il parolaio è proprio alle cozze tira fuori dal sacco le becere strofe con i soliti paradossi della neve fuori stagione. Dico io, invece di raschiare il fondo del bidone, scrivendo le solite minchiate... copiate. Ecchecazzo, se non avete più idee e volete per forza fare metafore sulla natura, aprite il Canzoniere di Petrarca... di spunti ce ne sono a iosa! Che poi si possono ancora fare quadretti naturalistici di gran classe. Fossati ne Il bacio sulla bocca ne è un esempio: Mi vedi pulito pettinato / ho proprio l'aria di un campo rifiorito / e tu sei il genio scaltro della bellezza / che il tempo non sfiora .

Traccia 4 Non c'è più: un pezzo che trasuda originalità. Indovinate di cosa si parla? L'ammmmore finito. Però, lo si fa in modo molto elegante, con argute e fantasmagoriche riflessioni filosofiche. Un pezzo profondissimo, difficile, per alcuni aspetti insondabile, non si capisce se questo amaro malessere è nei confronti della vita in generale o di qualcosa in particolare. Tutto rimane indeterminato e per questo vibrante. Il buon Valerio avrebbe potuto banalmente cantare:

non c’è più piacere
non c’è più
dolore
non c’è più amore, amore

Invece, con un'intimissima meditazione personale, canta:

non c’è più piacere
non c’è più
dolore
non c’è più amore, amore

Direte eccheccazzo, è uguale!! E' vero ne convengo, ma almeno non ci sono errori grammaticali. Anche perché, quando cerca di dare spessore ai versi escono delle caleidoscopiche filastrocche come questa:

... piovono ricordi come gatti
e cani in Inghilterra
tutti giù per terra giro girotondo
casca il mondo e anche noi due senza più...

Giuro che non ho aggiunto nulla. E' tutta farina del suo sacco, io certe stronzate non riuscirei a scriverle senza additivi lisergici. C'è anche un accennato sgrammaticidio:

sarà che essere sinceri ha il prezzo da pagare che si resta soli

Vi risparmio il finale. Anzi no:

... nella nostra differenza
c’è una somiglianza la diversità.
Sarà che ieri era un futuro e oggi è già passato domani chi lo sa...

Caro Valerio, trovo che tu sia un po' confuso sui tempi e modi verbali. Nel caso "La nuova Grammatica della lingua italiana" di Dardano e Trifone potrebbe correre in tuo soccorso. Ah, però non aspettare che esca il film, mi raccomando. Due riflessioni finali. Sono d'accordo che a volte la sincerità si paga con la solitudine (oh toh! Si poteva scriverlo senza uccidere la grammatica), però, dipende anche cosa si dice. Se vado dal mio ammmore a dirle che mi sono scopato tutto l'ufficio, il discorso perde un po' valore... che ne dite?
Riguardo al discorso iniziale del

sarà che accanto al nome mio c’è l’aggettivo stronzo e non si leva più"

(eh sì, perchè il pezzo ha questo fortissimo spirito autocritico), diciamolo senza remore... se l'hai lasciata dedicandole una canzone così di merda... sei uno stronzo gigantesco.
    Traccia 5 Ci credo ancora: un pasticciere d'alta scuola la chiamerebbe così: tortina di merda con cuore caldo di diarrea alle mandorle e guarnizioni con velo di cannella. Qualche commento letto online parla di sperimentazioni musicale. Non è che una palpatina di tette al reggae significa sperimentazione. Il testo, in questi tempi di crisi, è un'esortazione ad andare avanti o forse no. Ad essere sinceri non è che si intuisce molto cosa voglia dire. Forse hanno capito che invece di scrivere una palese minchiata è meglio rimanere nell'indeterminato? Tanto qualche critico marchettaro che scriverà "testo di ermetica intensità" lo si trova a buon prezzo. Tutto sommato il pezzo si fa ascoltare... il reggae anche quando fa cagare, ricorda sempre l'estate e, dunque, mette un po' di allegria... specialmente con questo freddo dicembrino.


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    52 commenti:

    Anonimo ha detto...

    Caro Valente ,tu sei il classico pseudointellettuale del cazzo che pensa di aumentare il proprio livello di intelligenza criticando Scanu.... qualche pippa in meno e qualche scopata in più (da 0 non ci vuole molto)ti aiuterebbe molto.
    bb

    Il grande marziano ha detto...

    Ma chi è Scanu? La tua nemesi giurata? ;)

    Mirko ha detto...

    Ciao Valente,
    la tua recensione non è molto attendibile. Il cd di Scanu, che mia sorella purtroppo ha comprato, è nettamente peggio di quello che scrivi tu.

    Aspetto l'ultima parte.

    Mirko

    Il Sith ha detto...

    Sei un grande! Però sono curioso di sapere come fai ad ascoltare più volte sta roba.

    Ho trovato il tuo blog grazie ad una amica che ha visto un tuo link su un forum di scanine. Ce l'hanno a morte con te. Fanno le superiori ma se potessero ti strapperebbero la pelle!!

    Grazie mille per la recensione, mi hai fatto spaccare in due dal ridere.

    Continua così!

    Il Sith

    Il Sith ha detto...

    @ Anonimo: invece di consigliare a Valente di scopare, proverei a farmelo amico. Su questo blog ci sono alcune sue poesie che cagano in testa alle canzonette di Scanu.

    ps. ma sei sicuro/a che qualche scopata in più servirebbe? perchè le cose sono due: o tu non scopi oppure con te non funziona nemmeno il sesso.

    Il Sith

    Il Sith ha detto...

    @ Anonimo: invece di consigliare a Valente di scopare, proverei a farmelo amico. Su questo blog ci sono alcune sue poesie che cagano in testa alle canzonette di Scanu.

    ps. ma sei sicuro/a che qualche scopata in più servirebbe? perchè le cose sono due: o tu non scopi oppure con te non funziona nemmeno il sesso.

    Il Sith

    Simona ha detto...

    Ciao Valente,
    avevo già letto la prima recensione su Scanu e, pur non avendo scritto nessun commento, non concordavo con te. A me il primo cd era piaciuto e piace ancora. Fiduciosa in Valerio ho comprato anche Parto da qui ma ne sono rimasta molto delusa.

    Ad essere sincera non è brutto come scrivi tu, ma è sicuramente un notevole passo indietro rispetto al primo. Peccato.

    Simona

    Anonimo ha detto...

    Massima stima per esserti sparato sto capolavoro di cd nelle orecchie.

    Questo disco lo potrei comprare solo se il cd fosse riscrivibile!

    Alessio

    Il Sith ha detto...

    @ Anonimo: invece di consigliare a Valente di scopare, proverei a farmelo amico. Su questo blog ci sono alcune sue poesie che cagano in testa alle canzonette di Scanu.

    ps. ma sei sicuro/a che qualche scopata in più servirebbe? perchè le cose sono due: o tu non scopi oppure con te non funziona nemmeno il sesso.

    Il Sith

    Anonimo ha detto...

    Chissà perchè la maggior parte di quelli che rispondono ai post su Scanu devono essere offensivi.

    Valente ci è andato pesante ma non hai mai insultato nessuno.

    In linea di massima concordo su tutto quello che scrivi, aspetto la terza parte.

    Nemmeno un accenno al fatto che il tanto atteso cd di Scanu sia rimasto al secondo posto per un secondo e poi sia scivolato (meglio sprofondato) nelle classifica di vendita?

    Forse che nei sondaggi online è facile cliccare 100 volte a cranio (come si incita a fare sui vari forum di Scanu) ma poi comprare il cd è tutta un'altra cosa??

    Maglio

    ps. consiglio anche la lettura delle recensioni dei film...

    Anonimo ha detto...

    Ha ragione anonimo sei un intellettuale del cazzo. Smettila di farti seghe, anzi smettila di fare seghe, sicuramente sei un gay invidioso del talento di Valerio.

    Speedy ha detto...

    Cito: Tutto sommato il pezzo si fa ascoltare... il reggae anche quando fa cagare, ricorda sempre l'estate e, dunque, mette un po' di allegria... specialmente con questo freddo dicembrino.

    FANTASTICO!!!

    Speedy

    Marisol ha detto...

    Ciao,
    vengo spesso nel tuo blog perché lo trovo molto intelligente e divertente. Avevo già letto le recensioni di Mengoni e Scanu che trovo entrambi molto bravi.

    Concordo con il tuo post critico su Mengoni, perché secondo me, hai evidenziato un sacco di cose giustissime. Con il primo album di Valerio sei stato molto duro, non è certo un capolavoro, ma forse hai esagerato.

    Ho comprato sia il live di Mengoni, che mi piacerebbe ascoltassi, e anche il secondo di Valerio che, non nascondo, mi piace veramente poco. Magari si tratta solo di farci un po' l'orecchio ma al momento è un po' deludente.

    Ciao
    Marisol

    Valentina ha detto...

    Sono una fans di Scanu, non condivido il tuo commento sul cd, ma leggerti mi diverte un sacco.

    Un consiglio per tutte le scanine: evitate gli insulti beceri, trovo veramente assurdo insultare una persona che esprime un parere negativo su un cd e, poi, fatevi 'na cacchio di risata!!

    Valentina

    RadiceQuadrata ha detto...

    Questa è una perla:
    sublime nel senso di sublimazione, ovvero, la transizione di fase di un elemento o composto chimico dallo stato solido allo stato gassoso, senza passare per lo stato liquido. Infatti, proprio come un gas che si perde nell'atmosfera, alla fine dell'ascolto non rimane nulla, eccetto un lieve malessere al colon.

    Ma come ti vengono? Mi hai fatto pisciare dal ridere.

    A quando la terza parte??

    Anonimo ha detto...

    Per perdere tutto sto tempo a scrivere male di Valerio, devi proprio avere una vita sfigata.
    Come tutti quelli che ti danno ragione.

    Bella Addormentata ha detto...

    Valentina ha ragione. Anche a me piace Scanu e spesso leggo il blog di Valente.

    Fatevi una risata!!!

    Alex ha detto...

    Incuriosito dalle tue recensioni mi sono scaricato anche questo album di Scanu e me lo sono ascoltato.

    Che l'album sia scarsino di contenuto è abbastanza evidente.
    Come dice Maglio non lo stanno comprando nemmeno le fans. Il cd nelle classifiche FIMI (che non sono certo la bibbia) sta crollando in linea verticale ed è a un passo dall'uscire dai primi 50 posti.

    Ogni tanto sbircio i vari forum su Scanu ed è un continuo invitare a cliccare qui e là, per far salire nei sondaggi Scanu. La rovina di questo povero ragazzo, secondo me, è proprio questo tam-tam online. Cliccare 100 volte al giorno su un link (pensare che poi ti accusano di perdere tempo a scrivere su di lui), nei fatti non corrisponde a comprare il cd.

    Ciao
    Alex

    Cippi ha detto...

    Valente tu sei un pazzo!! Rischi un attentato dalla fans di Scanu.

    Mia sorella ha avuto la malsana idea di regalarmelo per il mio compleanno. Il primo istinti è stato di non scartarlo nemmeno e andare a cambiarlo. Alla fine l'ho tenuto perché non volevo offendere la mia sorellina. In effetti, non è niente di che. Non è il peggiore album della storia, ma lungi dall'essere qualcosa di decente.

    Confermo il discorso della classifica. Il disco nel giro di una settimana è passato dalla posizione venti alla 40. Solo ieri era 43esimo e oggi è 49...
    Magari fra qualche giorno con le ultime spese natalizie, guadagna qualche posizione.

    Cippi

    Anonimo ha detto...

    Questo cd non sarà un capolavoro ma, ahimè, in giro c'è di peggio..Almeno Scanu ha una bella voce e la sa usare..al contrario di certi suoi colleghi.

    Dino Sauro ha detto...

    SEI IL MIO MITO!!!

    "Ma avranno davvero un'idea così banale e banalizzante di questo sentimento? Se la sostanza dell'amore per loro è così slavata, rischiano di innamorarsi perdutamente di una cotoletta."

    DS

    Vigu ha detto...

    Ciao Valente,
    come promesso nel mio commento al post precedente la cui pubblicazione è stata misteriosamente boicottata (ma so che stai risolvendo), sono qui per commentare i pezzi e fornire un'altra visione o meglio una visione più ampia. Perchè vedi la cosa che non mi piace dei tuoi post, non è il sarcasmo pesante o la critica... va bene tutto, anzi apprezzo adirittuta e mi fai pure sorridere, ma non trovo onesto sottolineare unicamente ciò che c'è di negativo e non sprecare nemmeno due parole su ciò che di positivo obbiettivamente c'è. Quello che fai alla fine si traduce in danneggiamento dell'immagine e credimi ha un peso: perchè se un individuo qualsiasi che cerca informazioni sull'album di Scanu legge la tua "recensione" e ovvio che viene demotivato dall'acquisto. Ho scritto recensione fra le virgolette appunto perchè non ritengo che un post fatto con, non dico l'intento, ma sicuramente il risultato di farti diventare l'eroe dei detrattori di Scanu che vengono qui a farti immensi elogi, si possa chiamare recensione.
    E per confermati che sono una persona che capisce l'umor, ti confesso che mi sono tenuta la pancia mentre ridevo per la copertina modificata XD Di quella originale ti ho già detto cosa ne penso (sempre nel commento "incriminato") e aspetto ancora di avere da te una risposta.

    Ora veniamo alle tracce:

    LIBERO. Qualcuno lo ha definito, molto più delicatamente di come hai fatto tu, "spudoratamente pop" e io confermo! Ma ciò non ha una connotazione negativa, anzi il brano secondo me si fa apprezzare per ritmo ed energia; dici che non si avvertono cambi di marcia, bè non mi pare anzi in più di un punto la predominante batteria lascia spazio al sottofondo del piano che è sempre presente ed è a mio avvismo molto piacevole. Si tratta di un allegro inno alla libertà, quindi non la solita tematica d'amore, però convengo con te sul fatto che in effetti ci si poteva sprecare di più sul testo, in alcuni tratti un pò troppo fanciullesco.

    CONTINUA...

    Vigu ha detto...

    L'AMORE CAMBIA. E' vero è un r&b già sentito, concordo. E' vero anche che è gradevolmente (aggiungo io) orecchiabile e inoltre a mio parere è soprattutto godibile per l'impostazione vocale di Scanu, decisamnte originale e diversa dal solito. Riguardo la strofa:

    io resto fermo
    non mi metto fretta
    tanto so che un giorno
    io ti troverei.

    ... ok il congiuntivo non piace nemmeno a me, e licenza poetica a parte, credo che si potesse trovare un altro espediante per aggirare l'ostacolo. Non trovo assolutamente che la tematica sia così scontata, anzi di questo pezzo ho apprezzato proprio il tenativo di porsi come una lucida riflessione sull'amore... niente drammi sentimentali, lagne o sofferenze strazzianti.
    MIO. Bè qui ci troviamo proprio in disaccordo: il pezzo è buono e forse siccome ti è stato difficile dire dove non quadrava, allora hai giocato di furbizia facendo passare l'idea che ad un inesperto potrebbe sembrare un bel pezzo ma che in realtà è soltanto carta riciclata e quindi il messaggio sarebbe "non fatevi fregare!". In che cosa a livello melodico questa canzone pecca? Ha un arrangiamento ricco, con il tuo tanto bel sospirato cambio di marcia che agognavi in LIBERO. L'intro e la chiusura con il piano danno un senso di raccoglimento sul brano e la chitarra nell'ultima strofa è veramente gradevole e ben pensata; il ritornello forte con il bel falsetto di Scanu non ti piace... perchè? Perchè è decisamente perfetto e la cosa forse ti infastidisce... Un minimo di obbiettività santa miseria. Non sto dicendo che MIO sia un capolavoro e non credo sperimenti nulla di nuovo, ma nel complesso (mi ripeto) è un buon pezzo. Le immagini naturalistiche sono un pò le solite hai ragione, ma la seconda strofa:

    non mi sorridi mai
    lo sguardo dritto in fondo
    ad un pensiero
    cosa mi vorresti dire
    forse già lo sai
    ma lo terrai nascosto nelle vene
    un misero ti voglio bene

    ... direi che non ha nulla di naturalistico e a me sà di poesia.

    CONTINUA...

    Vigu ha detto...

    NON C'è PIù. E' uno dei miei pezzi preferiti per qualità melodica e interpretazione. Sono 4 accordi di chitarra, qualcuno mi ha detto, ma che danno un bel risultato: un pezzo coinvolgente e ben dosato. Va bene, parla di sto benedetto/maledetto amore finito ma andiamo per un attimo oltre anche noi che ascoltiamo, no? Il senso della canzone, io credo, sia concentrato soprattutto intorno al sentimento della mancanza, dell'assenza, di cosa? Dell'amore dice Scanu, ma ognuno la intrepreta come vuole... io personalmente ci associo un altro tipo di mancanza. E la canzone me lo permette, perchè il testo concede un'interpretazione abbastanza libera. La strofa:

    Piovono ricordi come gatti
    e cani in Inghilterra
    tutti giù per terra giro girotondo
    casca il mondo e anche noi due senza più,
    senza più fame senza più,
    senza più sete senza più,
    senza più scopo senza più,
    senza più fuocoooo

    ... it's raining cats and dogs ti dice niente? E' una frase idiomatica usata in INGHILTERRA per dire che piove intensamente, un non sense che qualcuno direbbe usato ad arte in questo caso ma a te fa solo ridere... va bene ti è concesso. Cantare questa strofa poi richiede una dose di fiato e controllo di voce invidiabli, e Scanu li possiede entrambi. Senza parlare del vibrante acuto finale.
    Per quanto riguarda la frase:


    sarà che essere sinceri ha il prezzo da pagare che si resta soli

    ... bè questa è una stranezza che non trova spiegazione visto che ci stava benissimo "è". Non so perchè all'autore gli girava così e evidentemente modificarla avrebbe significato fargli un torto.
    CI CREDO ANCORA. Anch'io non ci vedo ombra di sperimentazione, ma mi piace comunque il risultato. Nessuna lagna amorosa, testo di libera interpetazione ma con una chiara connotazione di positività:

    Ma ci credo ancora
    potrebbe bastare anche una sola parola
    andare oltre il colore e le sfumature
    spiegare le vele se hai problemi al motore

    La si ascolta tutta davvero con piacere!

    CONTINUA...

    Vigu ha detto...

    Termino dunque dicendo che a mio avviso l'unico problema in quest'album sono, in alcuni pezzi soprattutto, i testi e intendo proprio le parole non il contenuto o il concept dell'album ma proprio le frasi che delle volte ineffetti sono poco originali e troppi prevedibili. Per il resto credo di essermi espressa abbastanza chiaramente: l'album ha brani con dei buoni arrangiamenti, sono pezzi molto "suonati" e Scanu non risparmia nulla in voce permettendo così di poter godere di una cura estetico-vocale non indifferente (con estetico ovviamente mi riferisco all' aspetto del canzone).

    A presto con i commenti dei prossimi brani.

    PS: perdonatemi se mi sono ampiamemte dilungata ma Valente chiede spesso che gli vegano fatte contestazioni argomentate :)

    macomesieteprecisi ha detto...

    Ma no! Io il "sarà che essere sinceri" di "Non c'è più" non lo vedo come un'affermazione, in tal caso sarebbe più corretto "è". Per me è ipotetico. E' come dire, che ne so, sarà che sono idealista ma credo nella buona fede di Valente!

    macomesieteprecisi ha detto...

    Comunque quest'album per me non è stata una delusione. Non mi aspettavo di certo che un novello Mogol scrivesse i testi per Scanu. Con le difficoltà finanziare della EMI è già molto che gli abbiano dato questi. Credo che a ventanni sia concesso cantare cose...leggere...suvvia un pò di indulgenza!

    Anonimo ha detto...

    E’ forse la prima volta, dopo tanto tempo, che Valerio Scanu canta, nella bellezza dei suoi dieci album (così recita, forse un po’ generosamente, dada.it), tirati fuori con una velocità incredibile dalla sua voce straordinaria, un pezzo completamente ottimista, fiducioso, solare, fin dall’incipit, là dove il cantante erompe trattenendo la voce solo un attimo: “Voglio sole”. E il seguito è tutto un dispiegarsi di energie, che a stento vengono moderate: la voce s’illumina lei stessa a cercare strade nuove, vibranti di serenità, se non di felicità, di libertà e possibilità, anche quando il passato torna a farsi sentire, in piccole dosi, ma solo per essere smentito.

    E a ben vedere in quelle due parole iniziali (“Voglio sole”) c’è tutto l’entusiasmo di questa canzone giovane, entusiasta, di chi si apre alla vita, dopo tanto patire e ora trova una strada verso orizzonti ampi e generosi, come se il mattino evocato nei primi versi fosse anche l’alba di una nuova vita, strana, innovativa, piena di sogni e speranze.


    In questo modo, vivere diventa, finalmente, l’esperienza di un “campo aperto/ che non ha una fine”, l’esperienza luminosa di chi guarda al cielo con fiducia, perché ha ancora tutto da inventare e creare: una favola, una storia, anche un’intera esistenza, perché il tempo è ancora lì da conquistare, tutto quanto, in un’esplosione di gioia incontrollata, di libertà di pensiero, di movimento, anche di sbaglio (“ottimista, però molto incline/ all’errore”).

    D’altra parte, com’è tipico di questa voce piena di sfumature, capace di interpretare con finezza assoluta anche i più lievi moti dell’anima, anche qui, in questo urlo del cuore, fanno capolino anche i rivoli dell’attesa, i sensi dell’umbratilità, che solo a tratti sembrano avere la meglio sull’ottimismo generale del pezzo: i giorni potranno essere anche “tristi” , anche quando saranno illuminati; la libertà è anche quella delle stelle che cadono e delle esperienze malinconiche che bisogna vivere sulla propria pelle; e il ritardo in stazione diventa metafora di chi anche da solo può trovare la sua strada, al di là dei conformismi degli orari, o delle tappe obbligate – perfino dell’amore, visto che, con un’altruista pointe, si suggerisce che si può essere liberi anche “senza te”.

    Anonimo ha detto...

    E’ forse la prima volta, dopo tanto tempo, che Valerio Scanu canta, nella bellezza dei suoi dieci album (così recita, forse un po’ generosamente, dada.it), tirati fuori con una velocità incredibile dalla sua voce straordinaria, un pezzo completamente ottimista, fiducioso, solare, fin dall’incipit, là dove il cantante erompe trattenendo la voce solo un attimo: “Voglio sole”. E il seguito è tutto un dispiegarsi di energie, che a stento vengono moderate: la voce s’illumina lei stessa a cercare strade nuove, vibranti di serenità, se non di felicità, di libertà e possibilità, anche quando il passato torna a farsi sentire, in piccole dosi, ma solo per essere smentito.

    E a ben vedere in quelle due parole iniziali (“Voglio sole”) c’è tutto l’entusiasmo di questa canzone giovane, entusiasta, di chi si apre alla vita, dopo tanto patire e ora trova una strada verso orizzonti ampi e generosi, come se il mattino evocato nei primi versi fosse anche l’alba di una nuova vita, strana, innovativa, piena di sogni e speranze.


    In questo modo, vivere diventa, finalmente, l’esperienza di un “campo aperto/ che non ha una fine”, l’esperienza luminosa di chi guarda al cielo con fiducia, perché ha ancora tutto da inventare e creare: una favola, una storia, anche un’intera esistenza, perché il tempo è ancora lì da conquistare, tutto quanto, in un’esplosione di gioia incontrollata, di libertà di pensiero, di movimento, anche di sbaglio (“ottimista, però molto incline/ all’errore”).

    D’altra parte, com’è tipico di questa voce piena di sfumature, capace di interpretare con finezza assoluta anche i più lievi moti dell’anima, anche qui, in questo urlo del cuore, fanno capolino anche i rivoli dell’attesa, i sensi dell’umbratilità, che solo a tratti sembrano avere la meglio sull’ottimismo generale del pezzo: i giorni potranno essere anche “tristi” , anche quando saranno illuminati; la libertà è anche quella delle stelle che cadono e delle esperienze malinconiche che bisogna vivere sulla propria pelle; e il ritardo in stazione diventa metafora di chi anche da solo può trovare la sua strada, al di là dei conformismi degli orari, o delle tappe obbligate – perfino dell’amore, visto che, con un’altruista pointe, si suggerisce che si può essere liberi anche “senza te”.

    Anonimo ha detto...

    E’ forse la prima volta, dopo tanto tempo, che Valerio Scanu canta, nella bellezza dei suoi dieci album (così recita, forse un po’ generosamente, dada.it), tirati fuori con una velocità incredibile dalla sua voce straordinaria, un pezzo completamente ottimista, fiducioso, solare, fin dall’incipit, là dove il cantante erompe trattenendo la voce solo un attimo: “Voglio sole”. E il seguito è tutto un dispiegarsi di energie, che a stento vengono moderate: la voce s’illumina lei stessa a cercare strade nuove, vibranti di serenità, se non di felicità, di libertà e possibilità, anche quando il passato torna a farsi sentire, in piccole dosi, ma solo per essere smentito.

    E a ben vedere in quelle due parole iniziali (“Voglio sole”) c’è tutto l’entusiasmo di questa canzone giovane, entusiasta, di chi si apre alla vita, dopo tanto patire e ora trova una strada verso orizzonti ampi e generosi, come se il mattino evocato nei primi versi fosse anche l’alba di una nuova vita, strana, innovativa, piena di sogni e speranze.


    In questo modo, vivere diventa, finalmente, l’esperienza di un “campo aperto/ che non ha una fine”, l’esperienza luminosa di chi guarda al cielo con fiducia, perché ha ancora tutto da inventare e creare: una favola, una storia, anche un’intera esistenza, perché il tempo è ancora lì da conquistare, tutto quanto, in un’esplosione di gioia incontrollata, di libertà di pensiero, di movimento, anche di sbaglio (“ottimista, però molto incline/ all’errore”).

    D’altra parte, com’è tipico di questa voce piena di sfumature, capace di interpretare con finezza assoluta anche i più lievi moti dell’anima, anche qui, in questo urlo del cuore, fanno capolino anche i rivoli dell’attesa, i sensi dell’umbratilità, che solo a tratti sembrano avere la meglio sull’ottimismo generale del pezzo: i giorni potranno essere anche “tristi” , anche quando saranno illuminati; la libertà è anche quella delle stelle che cadono e delle esperienze malinconiche che bisogna vivere sulla propria pelle; e il ritardo in stazione diventa metafora di chi anche da solo può trovare la sua strada, al di là dei conformismi degli orari, o delle tappe obbligate – perfino dell’amore, visto che, con un’altruista pointe, si suggerisce che si può essere liberi anche “senza te”.

    Anonimo ha detto...

    Dei sentimenti vissuti, spesso, resta poco o nulla: ma quel che rimane è nostro e nessun ladro di ricordi può portarselo via impunemente. E’ possesso eterno, è come un tesoro al quale possiamo tornare con la mente e la memoria per poter viverne ancora le briciole, una volta che l’amore se n’è andato.

    Questo il tema del nuovo successo di Valerio Scanu, “Mio”, il singolo che anticipa il nuovo album del talentuoso cantante de La Maddalena.

    Nettamente distinto in due parti, il pezzo alterna i migliori momenti dell’arte scanuforme: la malinconia sussurrata della strofa e dello special, da una parte, e, dall’altra, la rabbia perfino violenta, seppure moderata dalla razionalità, di chi rimpiange presente nel lungo ritornello. L’insistenza su quest’ultimo, che ospita appunto il nuovo grido “cosciente” di Valerio e la sua energia, è spietata nella sua analisi, senza infingimenti: il rapporto è finito o ridotto ad una parvenza di inutili convenevoli (per cui lei, anche se saprebbe cosa dire, si limita a parole di circostanza, senza peso né dimensione). La realtà è che la persona che ha rinnegato la relazione, facendo esplodere il patto silenzioso firmato dai due amanti, prende “a calci i sogni e il cuore”, senza nessun rispetto per se stessa e per le parole che ha pronunciato.

    Già Catullo, del resto, informava di come “le parole degli amanti siano scolpite su acqua che dilava”. Chi potrebbe, dunque, fidarsi dei giuramenti di chi parla preda della passione? Quel che rimane dopo, per chi resta fedele al proprio sentimento, quando l’amare è scaduto già in un semplice voler bene, è solo, apparentemente, sentirsi sporco, soffocato, quando il sole e il cielo e le nuvole, simboli naturali del sogno, sono una nuova determinazione del proprio essere, innamorato e deluso, innamorato e senza fiato, innamorato e colpito nel profondo.

    E così, tra un’allusione ad un “Volare” alla rovescia (“mani piene di colore”), nel quale l’amore illude e non lascia purtroppo alzarsi tra le nuvole e cantare la propria gioia di sintesi armonica con la natura, e qualche manciata di sententiae del poeta di Lesbia, “Mio” si libra in alto, libero, con la forza della voce di Valerio: “mio/ solamente mio il ricordo e l’emozione/ della neve che vien giù fuori stagione,/ della pioggia d’estate”.

    E così l’amore si confonde con la natura testimone: è un miracolo di “pioggia e fuoco”, di ragione e irrazionalità, è memoria e sentimento insieme. Ma, in più, con la sicurezza del possesso, che non è più la donna che popolava le mie canzoni, col suo nome a circolarvi dentro, accanto al mio e al mio legata indissolubilmente, ma l’idea di un rapporto perfetto, di quell’incantesimo che è “nell’aria…/ tra le mie mani,/ dentro i respiri,/ tra le parole,/ in tutto quello che resta”.

    Anonimo ha detto...

    Dei sentimenti vissuti, spesso, resta poco o nulla: ma quel che rimane è nostro e nessun ladro di ricordi può portarselo via impunemente. E’ possesso eterno, è come un tesoro al quale possiamo tornare con la mente e la memoria per poter viverne ancora le briciole, una volta che l’amore se n’è andato.

    Questo il tema del nuovo successo di Valerio Scanu, “Mio”, il singolo che anticipa il nuovo album del talentuoso cantante de La Maddalena.

    Nettamente distinto in due parti, il pezzo alterna i migliori momenti dell’arte scanuforme: la malinconia sussurrata della strofa e dello special, da una parte, e, dall’altra, la rabbia perfino violenta, seppure moderata dalla razionalità, di chi rimpiange presente nel lungo ritornello. L’insistenza su quest’ultimo, che ospita appunto il nuovo grido “cosciente” di Valerio e la sua energia, è spietata nella sua analisi, senza infingimenti: il rapporto è finito o ridotto ad una parvenza di inutili convenevoli (per cui lei, anche se saprebbe cosa dire, si limita a parole di circostanza, senza peso né dimensione). La realtà è che la persona che ha rinnegato la relazione, facendo esplodere il patto silenzioso firmato dai due amanti, prende “a calci i sogni e il cuore”, senza nessun rispetto per se stessa e per le parole che ha pronunciato.

    Già Catullo, del resto, informava di come “le parole degli amanti siano scolpite su acqua che dilava”. Chi potrebbe, dunque, fidarsi dei giuramenti di chi parla preda della passione? Quel che rimane dopo, per chi resta fedele al proprio sentimento, quando l’amare è scaduto già in un semplice voler bene, è solo, apparentemente, sentirsi sporco, soffocato, quando il sole e il cielo e le nuvole, simboli naturali del sogno, sono una nuova determinazione del proprio essere, innamorato e deluso, innamorato e senza fiato, innamorato e colpito nel profondo.

    E così, tra un’allusione ad un “Volare” alla rovescia (“mani piene di colore”), nel quale l’amore illude e non lascia purtroppo alzarsi tra le nuvole e cantare la propria gioia di sintesi armonica con la natura, e qualche manciata di sententiae del poeta di Lesbia, “Mio” si libra in alto, libero, con la forza della voce di Valerio: “mio/ solamente mio il ricordo e l’emozione/ della neve che vien giù fuori stagione,/ della pioggia d’estate”.

    E così l’amore si confonde con la natura testimone: è un miracolo di “pioggia e fuoco”, di ragione e irrazionalità, è memoria e sentimento insieme. Ma, in più, con la sicurezza del possesso, che non è più la donna che popolava le mie canzoni, col suo nome a circolarvi dentro, accanto al mio e al mio legata indissolubilmente, ma l’idea di un rapporto perfetto, di quell’incantesimo che è “nell’aria…/ tra le mie mani,/ dentro i respiri,/ tra le parole,/ in tutto quello che resta”.

    Valente il ragazzo diffidente ha detto...

    @ Vigu: @ Vigu: Cara Vigu, sottolineo solo quello che c'è di negativo perchè, in tutta onestà, di positivo non ci trovo nulla.

    Per quanto riguarda il danneggiamento di immagine, mi sembra eccessivo. Il mio blog ha un centinaio di contatti al giorno e non detiene certo il monopolio sull'informazione italiana. Credere che possa variare le vendite mi sembra esagerato. Comunque, considerata la qualità di questo lavoro, sarei solo felice che al posto di questo cd qualcuno si mangiasse una pizza. A mio avviso, soldi spesi nettamente meglio.

    Una cosa che mi fa arrabbiare e incasellarmi. Ho parlato male di due cd di Scanu, ok. Di conseguenza sono diventato fans di Mengoni, per inciso ho scaricato il suo cd l'ho commentato ma l'ho cancellato. Personalmente ho cd che valgono 10 Scanu e 10 Mengoni all'ennesima potenza. Ho solo detto che Mengoni ha qualche asso in più nella manica. Ha una voce più moderna e poliedrica, rispetto a quella di Scanu, che secondo me, sembra Claudio Villa.
    Non ho scritto il post per aumentare le visite sul blog, tanto meno per diventare leader dei dettrattori di Scanu. Anche perché mi sembra di aver attratto anche delle belle offese. Senza parlare di quelle che ho cancellato.

    Secondo me, la mia rimane una recensione negativissima, ma con il solo scopo di recensire.

    Libero: non denigro il pop, sono stato giovane negli anni 80, come potrei? Il pop se fatto bene è musica di qualità. Il testo.. è piuttosto banale.

    Il problema è che se a te richiama lo stile POP, a me da proprio l'impressione (tutto l'album, tranne qualche eccezione) di già sentito. Non so quanti anni hai, io ne ho quasi 40, e questo cd ricorda tantissime cose già sentite. Forse ad una persona più giovane, da l'impressione di freschezza e novità. A me, di sentito dire e mancanza di originalità.

    MIO: tu sorvoli così facilmente su un errore grammaticale? La musica è cultura, porca miseria. Questo pezzo è stato letto da quante persone?? E nessuno si è accorto dell'errore? Io mi incazzo quando compro un libro e trovo errori di stampa, è mancanza di rispetto per chi ti segue!
    Il ritornello è terribile, totale mancanza di disarmonia con la strofa che precede, e quell' EMMMMIOOOO è quasi sguaiato.

    NON C'E' PIU': It's raining cats and dogs so cosa vuol dire. E proprio perché è una frase idiomatica, ovvero peculiare di una lingua, non puoi tradurla in maniera letterale. Sorvoliamo sul controllo della voce, perché se fai il cantante non può essere un merito.

    Non ho più tempo... a dopo.

    Valente il ragazzo diffidente ha detto...

    @ Vigu: Cara Vigu, sottolineo solo quello che c'è di negativo perchè, in tutta onestà, di positivo non ci trovo nulla.

    Per quanto riguarda il danneggiamento di immagine, mi sembra eccessivo. Il mio blog ha un centinaio di contatti al giorno e non detiene certo il monopolio sull'informazione italiana, credere che possa variare le vendite mi sembra esagerato. Comunque, considerata la qualità di questo lavoro, sarei solo felice che al posto di questo cd qualcuno si mangiasse una pizza. A mio avviso, soldi spesi nettamente meglio.

    Una cosa che mi arrabbiare e incasellarmi. Ho parlato male di due cd di Scanu, ok. Di conseguenza sono diventato fans di Mengoni, per inciso ho scaricato il suo cd l'ho commentato ma l'ho cancellato. Personalmente ho cd che valgono 10 Scanu e 10 Mengoni all'ennesima potenza. Ho solo detto che Mengoni ha qualche asso in più nella manica. Ha una voce più moderna e poliedrica, rispetto a quella di Scanu, che secondo, sembra Claudio Villa.
    Non ho scritto il post per aumentare le visite sul blog, tanto meno per diventare leader dei dettrattori di Scanu. Anche perché mi sembra di aver attratto anche delle belle offese. Senza parlare di quelle che ho cancellato.

    Secondo me, la mia rimane una recensione negativissima, ma con il solo scopo di recensire.


    continua

    Valente il ragazzo diffidente ha detto...

    Libero: non denigro il pop, sono stato giovane negli anni 80, come potrei? Il pop se fatto bene è musica di qualità. Il testo.. è piuttosto banale.

    Il problema è che se a te richiama lo stile POP, a me da proprio l'impressione (tutto l'album, tranne qualche eccezione) di già sentito. Non so quanti anni hai, io ne ho quasi 40, e questo cd ricorda tantissime cose già sentite. Forse ad una persona più giovane, da l'impressione di freschezza e novità. A me, di scopiazzatura.

    MIO: tu sorvoli così facilmente su un errore grammaticale? La musica è cultura, porca miseria. Questo pezzo è stato letto da quante persone?? E nessuno si è accorto dell'errore?
    Il ritornello è terribile, totale mancanza di disarmonia con la strofa che precede, e quell' EMMMMIOOOO è quasi sguaiato.

    NON C'E' PIU': It's raining cats and dog so cosa vuol dire. E proprio perché è una frase idiomatica, ovvero peculiare di una lingua, non puoi tradurla in maniera letterale. Sorvoliamo sul controllo della voce, perché se fai il cantante non può essere un merito.

    Continua..

    Vigu ha detto...

    Valente,
    vorrei puntualizzare che io non ti ho assolutamente consiederato fan di Mengoni e nemmeno un suo estimatore. Quindi scusami ma non ho capito il riferimento.
    Per quanto riguarda gli errori di grammatica nei testi, mi sembra di aver detto che anche io ho storto il naso in alcuni punti mentre in altri giustifico e accetto la licenza poetica.

    Anonimo ha detto...

    Per quanto riguarda la grammatica:
    La pagella del liceale Scanu dice:

    Lettere 10
    Latino 10
    Greco 10

    Scanu è uno dei pochi "talentati" che regge una conversazione senza commettere strafalcioni linguistici.

    Per quanto riguarda i testi delle canzoni.... forse non sono il top, ma se confrontati con i testi delle canzoni dei suoi colleghi penso ad Emma ,Amoroso, Mengoni ma anche Antonacci, Zucchero.. sono capolavori

    ahhh ha detto...

    Non è stato Vigu a tirare in ballo Mengoni, l'ho fatto io ma in modo provocatorio! Perchè se a quest'ultimo hai concesso il beneficio del dubbio, Scanu invece l'hai stroncato senza alcuna possibilità, senza tener conto che ha soli 20 anni ed ha tutto il tempo per crescere e migliorare dal momento che, a mio avviso, ha ottime potenzialità.

    Anonimo ha detto...

    Alcuni dei principali segreti che un artista deve prendere in considerazione per ottenere un ottimo successo di pubblico sono i seguenti: costruire un proprio stile inconfondibile, senza copiare quello di qualcuno altro, e cercare di rinnovarsi sempre, per evitare di cadere nel "banale" e nel "già sentito".

    Il cantante (in fase di evoluzione a cantautore) Valerio Scanu è riuscito perfettamente a rispettare questi due canoni fondamentali che ogni artista deve considerare come punti cardine del proprio percorso professionale.

    "Parto da qui", il suo nuovo ed attesissimo progetto discografico pubblicato il 9 Novembre, rappresenta un punto fondamentale della carriera di Valerio Scanu, la testimonianza di una svolta che mette in risalto una maturità artistica a dir poco sorprendente per un artista con appena 2 anni di esperienza musicale a livello professionale.

    In questo disco sia Scanu che i suoi autori hanno deciso di non seguire la sola strada della "melodia all' italiana" (perfettamente ed abilmente sviluppata nel precedente album "Per tutte le volte che..."), ma di costruire un progetto discografico che mettesse in risalto la sua versatilità musicale, dimostrando anche di saper affrontare con abile maestria, emozione ed energia interpretativa, brani che strizzano l'occhiolino all "R'n'B e al Reggae,senza, però, mai abbandonare la sua anima musicale "romantica" e "sentimentale" che ha fatto innamorare della sua Arte migliaia di fans.

    "Parto da qui" rappresenta, dunque, un nuovo punto di partenza per Valerio Scanu, il raggiungimento di una determinata tappa del suo percorso artistico e l'inizio di un nuovo viaggio verso altri orizzonti musicali, forte dell 'esperienza finora maturata e, in questo disco, ampiamente dimostrata.

    Riflessioni sulla vita e sull'amore sono le tematiche principali di "Parto da qui", molto care a Valerio Scanu, accompagnate da introspezioni personali che, seppur incluse in testi scritti da altri autori, rispecchiano al 100% la personalità del cantante sardo; all' interno dell 'album è anche presente un testo scritto interamente da lui: si tratta del brano che da il titolo all 'album, in cui Scanu veste, per la prima volta, i panni di autore, ottenendo ottimi rislutati.

    Anonimo ha detto...

    "Libero" (L. Mattioni/M. Cianchi)



    Un inizio a dir poco grintoso per Valerio Scanu che apre il suo nuovo progetto discografico con "Libero", brano candidato ad essere il primo singolo promozionale del disco, scelta successivamente deviata su "Mio". Piano e chitarra elettrica suonano le prime note che introducono questo brano energico, carico di messaggi di libertà e di riflessioni su come vivere al meglio il proprio futuro, cercando di superare gli ostacoli di ogni giorno. Un ritmo incalzante e coinvolgente,con batteria e percussioni in primo piano che accompagnano la voce limpida e fresca di Scanu. Una coda finale soffusa conclude questa prima traccia che già fa trasparire le nuove prospettive percorse all'interno dell'album.

    Angelo della Morte ha detto...

    Sei solo un bastardo invidioso di Valerio Scanu. Stai attento perché potremmo venire sotto casa tua.

    Valente il ragazzo diffidente ha detto...

    @ Angelo della Morte: se devi venire sotto casa mia (porti anche i tuoi amici sgrammaticati?), non farlo il giovedì mattina. Sai, passa il camion della spazzatura... non vorrei che si confondano e raccolgano pure te. Anche se, probabilmente, non sarebbe così male.

    A mai più, merdina.

    Anonimo ha detto...

    Spero che Scanu abbia una lunga carriera discografica:le tue recensioni sono divertentissime e non vorrei che ti venisse a mancare materiale ...
    giorgiag

    αrilù ha detto...

    AHAAHHAHAHAHAHA SEI FANTASTICO !
    Le tue recensioni sono veritiere , simpatiche e ironiche.. Per quanto mi riguarda sono una fan di Mengoni e sono curiosa di sapere cosa ne pensi del nuovo Cd Live.. aspetterò con ansia :)
    Ho ascoltato qualche canzone di Musica Nuda e ti devo ringraziare perchè mi hai fatto scoprire un'artista eccezionale !
    Per quanto riguarda la "scanine": siamo o non siamo in un paese libero e democratico ? dovete per forza offendere chiunque abbia un parere contrario nei confronti di San Valerio Scanu ? Ma per favore.. Questo è un blog e in quanto tale il proprietario (non so i termini tecnici dell'informatica !) può scrivere quello che gli pare..
    Au revoir !

    occhiaperti ha detto...

    Il problema è che se a te richiama lo stile POP, a me da proprio l'impressione (tutto l'album, tranne qualche eccezione) di già sentito. Non so quanti anni hai, io ne ho quasi 40, e questo cd ricorda tantissime cose già sentite.

    Ora lo so che ai più non sembra niente di grave, ma scrivere dà verbo come da preposizione è un errore, e se uno fa le pulci a tutti i suoi testi e mi pare di aver letto "i miei alunni", minimo questi errori non dovrebbe commetterli, anche perché nella stessa frase lo ripete due volte.
    Poi ancora:
    Di conseguenza sono diventato fans di Mengoni,
    ora si sa benissimo che fans è plurale, quindi essendo una parola italianizzata possiamo anche scrivere fan al plurale, ma non fans al singolare, poi:
    Valente il ragazzo diffidente ha detto...
    @ Angelo della Morte: se devi venire sotto casa mia (porti anche i tuoi amici sgrammaticati?), non farlo il giovedì mattina. Sai, passa il camion della spazzatura... non vorrei che si confondano e raccolgano pure te. Anche se, probabilmente, non sarebbe così male.
    Bene la frase corretta è non vorrei che si confondessero e raccogliessero pure te.
    Allora sei proprio recidivo, ma ti dai tante arie e il bello è che hai anche scritto di trovare molto grave che si commettano errori d'ortografia in una canzone, ma nelle canzoni sappiamo tutti che sono accettati anche degli errori e questo succede in tutte le lingue, le canzoni dei Pink floyd non ne sono esenti. Invece quando uno scrive e rilegge, ma soprattutto commette gli stessi errori più volte, non è accettabile visto che rompe tanto le palle agli altri.
    Toccata e fuga, se hai qualcosa da replicare, fallo nel blog che conosci.
    Buon Natale :D

    Anonimo ha detto...

    Cara occhiaperti,
    hai dimostrato in modo esemplare chi è Valente.... uno pseudointellettuale del cazzo

    Valente il ragazzo diffidente ha detto...

    @ Occhiaperti: non ho il benché minimo problema a darti completamente ragione. Il mio blog è un passatempo senza scopo di lucro al quale dedico il mio tempo libero. Oltre a quelli che hai giustamente trovato, ce ne sono tanti altri di errori.

    Spesso mi ritrovo a rispondere di corsa e purtroppo mi scappano strafalcioni inauditi. Succede quando per vari motivi non si ha il tempo di controllare. Il non aver tempo di controllare, più che scusante è un ulteriore aggravante ma cosa vuoi farci, tra il poter rispondere di fretta e il non farlo affatto, per rispetto verso chi mi scrive, preferisco rispondere senza aver tempo di rivedere lo scritto.
    Sarai concorde però che c'è una leggera differenza tra pubblicare un post amatoriale e gratuito su un blog e un produrre e vendere un cd? Secondo te, quale dei due lavori ha/dovrebbere avere più controlli?

    Visto che abbiamo appurato che io, non avendo curatori di testi al mio fianco, sbaglio non pensi che sia molto più grave che un team di lavoro che produce un album da VENDERE, abbia così poca cura nel controllare il livello qualitativo del prodotto?

    Ora che hai sparato sulla crocerossa, sarebbe bello aver un tuo parere sui testi delle canzoni.

    Valente

    Ps. mi fa piacere che sei passata qui tenendo un tono educato.

    Valente il ragazzo diffidente ha detto...

    @ Anonimo: se l'alternativa a pseudointellettuale del cazzo sei tu... pseudointellettuale del cazzo a vita. Informa l'altro anonimo che tra pseudo intellettuale e intellettuale la differenza è sostanziale.

    Per quanto riguarda le pippe e le scopate... che dire? Ti hanno già risposto. Non sembra che scopare nel tuo caso sia servito.

    @ Vigu: è vero non sei tu che mi hai definito fan di Scanu, scusami.
    Scusa il tono un po' aggressivo ma era dovuto solo alla fretta.

    Valente

    Daniela59 ha detto...

    Caro Valerio!
    Ho "scoperto" solo ieri sera questo tuo blog e mi hai fatto schiantare dalle risate con le tue recensioni sui cantanti dei talent show. Oltre ad essere molto ironi sei anche molto oggettivo e non parli per partito preso. XD Ho letto che tra queste nuove leve a dirti qualcosa era Mengoni...mi piacerebbe sapere cosa ne pensi del suo Re Matto Live ^__^ Complimenti per il coraggio che dimostri!Anche io sono cresciuta a pane e rock anni 70/80 raramente "accolgo" nei miei scaffali cd di nuove leve eheheh se poi quando metti il naso fuori ti ritrovi questa desolazione ti svilisci ancora di più.Comunque l'importante è riuscire a mantenere la mente aperta o ci perderemmo anche le nuove cose buone tipo i Muse o i NEgreta (relativamente nuovi ovviamente!)

    Saluti da Daniela59

    Anonimo ha detto...

    Valente, a quando l'ultima puntata della scanu-saga??
    Dai dai stiamo sulle spineee!! :-)

    Maglio ha detto...

    Anonimo ha ragione!! Sono settimane che clicco sul tuo blog per leggere il finale della "Scanussea".

    Che è successo?? Quando la pubblichi??

    Maglio

    Anonimo ha detto...

    ciao
    le tue recensioni sono divertentissime!! hai scritto esattamente tutto quello che penso io su scanu!
    spero veramente che qst tizio sparisca presto dal panorama musicale...ank xkè qst ultimo album parto da qui è un flop pazzesco alle vendite!!
    forse la gente si è svegliata.