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sabato 19 dicembre 2009

Pisistrato il tiranno di Atene.

Sarà poi vero che chi dimentica è costretto a rivivere ciò che ha dimenticato?

Tratto da Erodoto, Storie, I, 59:

"(…) questo Pisistrato di cui si parla, il quale, approfittando che gli Ateniesi della costa erano in discordia con quelli della pianura (capo dei primi era Megacle, figlio di Alcmeone, e di quelli della pianura Licurgo, figlio di Aristolaide) e mirando al dominio assoluto, diede vita a un terzo partito: raccolti, quindi, dei partigiani e facendosi, a parole, capo degli uomini dei monti, ricorse a questo strattagemma: dopo essersi ferito da solo e aver ferito le mule, spinse il carro nella piazza del mercato, come se fosse sfuggito ai nemici che, mentre egli si recava nei campi, avrebbero voluto uccciderlo. Chiedeva, perciò, al popolo di ottenere un corpo di guardia, egli che, già prima, s’era particolarmente distinto nella campagna contro i Megaresi, avendovi conquistato Nisea e compiuto altre valorose imprese. Il popolo di Atene, lasciatosi ingannare, gli concesse di scegliersi fra i cittadini 300 uomini che furono non già i portatori di lancia di Pisistrato ma, piuttosto, portatori di clava, poiché lo scortavano seguendolo armati di clave di legno. Costoro, sollevatisi insieme con Pisistrato, si impadronirono dell’ acropoli".

Affascinante vero? Fantascientifico che una persona possa autolesionarsi per ottenere il potere.

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