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mercoledì 18 novembre 2009

La moda è una forma di bruttezza così intollerabile che siamo costretti a cambiarla ogni sei mesi. O. Wilde

Qualche giorno addietro (sono riuscito ad usare l'avverbio addietro, incredibile!), con la mia dolce metà, ho passato qualche ora alla ricerca di un paio di jeans e una camicia per il sottoscritto e dei fantomatici stivali per la sopraccitata. Alla fine non abbiamo trovato nulla di quello che cercavamo; ma tra i mille negozi del paese di Bengodi ci siamo imbattuti in diavolerie e rarità al di là di ogni fantasia. I miei occhi hanno visto cose che voi umani... Io per gusti personali vesto piuttosto classico ma apprezzo la moda eccentrica a patto che il soggetto abbia il physique du role. (Mode Alfonso Signorini - ON) Dunque sì ad una minigonna estrema se chi la porta è in grado di gestirla quando, per esempio, si siede o scende dalla macchina (Mode Alfonso Signorini - OFF). Non è comunque il punto che volevo trattare.

Tra le mille vetrine, mi sono imbattuto in uno stivaletto che definire eccentrico è poco. Mentre lo osservavo mi ponevo domande sull'iter produttivo di un simile prodotto. Passi che un designer una mattina si svegli con i postumi della serata a base di anfetamine e superalcolici e immagini una calzatura così. Passi che una volta finito l'effetto dei postumi il designer trasformi l'idea in bozza. Passi che spedisca la bozza all'ufficio che decide se rendere o meno realtà un prodotto di così alta fantasia e gusto. Passi che l'azienda decida di investire e produrre simile articolo e che, alla fine, qualcuno decida di prenderlo dallo scaffale e comprarselo. Passi anche il prezzo di euro 498. Passate tutte queste fasi siamo ad una frequenza di coincidenze bislacche altissima.

Avendo molto tempo libero, mi sono un po' informato sul prodotto in questione. Inizialmente veniva prodotto da artigiani di indubbio talento con pellami di altissima qualità. Il lavoro poi è stato spostato all'estero dove la manodopera e la materia prima costano meno. Il nuovo processo produttivo consiste in pochissime fasi:

  1. Al mercato si comprano stock di stivaletti bianchi e/o neri (prezzo unitario euro 9,90) in base alle esigenze di mercato;
  2. Nei quartieri ricchi si rapiscono barboncini bianchi e/o neri (prezzo unitario euro 0);
  3. Un primo addetto blocca il barboncino con le zampette posteriori leggermente divaricate:
  4. Un secondo addetto indossa lo stivaletto e (se siete sensibili non continuate), mirando bene, tira un calcio fortissimo nel culo del barboncino di modo che l'animaletto aderisca perfettamente allo stivaletto;
  5. Un terzo addetto elimina le parti in eccesso (zampette, testa e coda);
  6. L'articolo finito finisce al packaging.
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