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venerdì 15 gennaio 2010

Il Diario di Anna Frank? E' un libro hard...

Sono stato assente per un po', colpa della mancanza di tempo e anche di spunti. Grazie al cielo il mio amico (si fa per dire, con tante sfighe che ho mi manca solo un amico del genere) Paolo Grimoldi mi ha ridato motivo ed entusiasmo per scrivere. Cosa è successo? Ve la faccio breve. A pochi giorni dal 27 gennaio, Giorno della Memoria, il nostro paladino "per ben tre volte" è stato contattato dai genitori di un bambino che frequenta la scuola Lina Mandelli di Usmate Velate (Monza Brianza) per chiedergli di bloccare la lettura in classe di un noto testo dai contenuti pornografici. Quale? No, non è La nouvelle Justine di De Sade. Maddai nemmeno i Sonetti Lussuriosi dell'Aretino. Molto molto peggio: il Diario di Anna Frank. Cosa ridete? E' una notizia vera. Se volete la trovate qui. Cito un passo dell'interpellanza (che potete leggere qui), così oltre a fare chiarezza, vi fate anche due risate:

"nella versione integrale di tale opera vi è un passo nel quale Anna Frank descrive in modo minuzioso ed approfondito le proprie parti intime (si tratta della lettera datata 24 marzo 1944 e, per la precisione, la citata descrizione si trova alla pagina 220 dell'edizione italiana Einaudi a cura di Frediano Sessi)".

Io ho letto questo libro come hanno fatto tanti di voi (presumo e spero) . Ammetto di essere stato sconvolto, non dalle "minuziose e approfondite descrizioni", bensì dal senso di solitudine e tragedia che opprimeva la vita di questa ragazzina. Addirittura, credo sia stato il primo libro in assoluto che mi ha portato a fare una ricerca autonoma, per comprendere come siano potute accadere tali atrocità in quel periodo così buio per il genere umano. Per dirla breve, ricordo il Diario di Anna Frank come la prima esperienza che mi ha fatto utilizzare il cervello in autonomia. Non ricordo di essermi chiuso in bagno a farmi le pippe, per quelle usavo Postalmarket.

Ci sarebbe tantissimo da dire. Tralasciando il fatto che il deputato leghista Paolo Grimoldi, stando a quanto scrive Repubblica, ha avviato un'interpellanza al ministro dell'istruzione (un'incontro di grandi menti, chissà che scintille!!) perchè 30.000 persone? No. 15.000? Nemmeno. 1.000? Ma và! 100, 10? Noooo!! 2... perchè 2 persone lo hanno contattato per questo motivo, a me viene da farmi più di una domanda.
  1. I genitori, invece di parlare a Grimoldi, non potevano prendere spunto da questo turbamento del figlio per provare a parlare di sesso? Non dico di portarlo a fare un puttan-tour ma nel 2010 il sesso non dovrebbe essere un tabù.
  2. Se proprio non riuscivano a vincere il tabù del sesso non potevano sviare l'argomento, focalizzando il punto sul nocciolo del libro? Credo che un dibattito costruttivo poteva anche uscirne.
  3. Il nostro Grimoldi (e anche i genitori turbati) è a conoscenza del fatto che questo libro hard, oltre ad essere stato tradotto in 30 lingue, è il secondo libro più letto in tutto il mondo dopo la Bibbia?
  4. Paolo Grimoldi, il paladino dei papà e delle mamme scandalizzate, dov'era quando Umberto "ce l'ho sempre duro" Bossi si vantava ad ogni piè sospinto delle sue continue e perduranti nonché maestose erezioni? Forse che quando sbraitava "noi della Lega ce l'abbiamo sempre duro" alludeva al comprendonio?
  5. Ammesso e non concesso che il libro in questione possa essere scandaloso, non sarebbe prima il caso di dare un occhio a tutto il merdame (scusate il francesismo) che passa a qualsiasi ora del giorno e della notte in tv? Una campagna contro alcuni programmi, caro Paolo, mi troverebbe al tuo fianco. Quelli sì che sono volgari e diseducativi.
L'unica cosa certa è che stiamo vivendo in tempi strani. Si assiste quotidianamente ad una svalutazione di valori etici e morali; non contenti che la cultura sia moribonda, si pensa pure a dargli il colpo di grazia. E' assurdo che un testo come quello scritto da Anna Frank, una ragazzina che nasce nel 1929 e muore nel 1945, ribadisco nasce nel 1929 e muore nel 1945 (amico Grimoldi, non sono due date casuali, nel caso informati) venga considerato scandaloso. E' una preoccupante mancanza di sensibilità, umanità, nonché intelligenza che di un libro che contiene parole come queste "E' un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo" scandalizzi per qualche pagina dove un adolescente, in maniera ingenua e priva di ogni malizia, descrive il proprio sesso. Io quando lo lessi rimasi scandalizzato dalla sorte di Anna Frank, del suo essere braccata come un animale solo per il fatto di essere ebrea. Questo dovrebbe indignare, caro Grimoldi, cari famigliari del bambino turbato.

Posso solo sperare che la Gelmini partorisca un barlume di intelligenza e convochi Grimoldi per dargli una risposta ufficiale, precisa e essenziale che io riassumerei in un educato: "Grimoldi caro, ma vai a cagare!". Se questo non dovesse succedere mi prenderò la briga di contattare il deputato leghista (tanto abitiamo ad una 40ina di Km di distanza) per invitarlo a censurare passi come questo, non vorrei che turbassero qualcuno:

2
Una sera Davide, alzatosi dal suo letto, si mise a passeggiare sulla terrazza del palazzo reale; dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno. La donna era bellissima. 3 Davide mandò a chiedere chi fosse la donna. Gli dissero: «È Bat-Sceba, figlia di Eliam, moglie di Uria, l'Ittita». 4 Davide mandò a prenderla; lei venne da lui ed egli si unì a lei, che si era purificata dalla sua impurità; poi lei tornò a casa sua. 5 La donna rimase incinta e lo fece sapere a Davide dicendo: «Sono incinta». (Tratto dai Libri di Samuele)

Passo e chiudo. Avete altri consigli su libri da censurare o che comunque vi hanno turbato? L'Italia che ho in mente di Berlusconi, Tualait, Gnu Mun, i libri di Fede e quelli di Vespa non valgono.

L'ultima cosa: chiaramente il bambino che è stato turbato dalla lettura ha tutta la mia solidarietà ma, ribadisco, i genitori devono proteggere e curare i propri figli spiegandogli la realtà e non chiudendoli in una bolla di cristallo.

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