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mercoledì 28 luglio 2010

Così semplice da sembrare idiozia.

Ho messo le mani in tasca, dando le spalle al mondo, e me ne sono andato. Prima di farlo ho pisciato nelle botti di vino e fatto cose ben peggiori al cibo di coloro che rimanevano. Mi hanno accusato di pazzia, di aver perso interesse in tutto. Non è che non mi interessasse più nulla, anzi, è l'esatto contrario. Mi riusciva sempre più pesante sopportare l'umiliazione delle arti, del pensiero e della libertà. Per questo ho deciso di allontarmi, nessuno potrà accusarmi di complicità. In tutto e per tutto ora sono libero e innocente, almeno nelle intenzioni. Ora, qui dal mio rifugio, posso scrivere poesie per sordi, comporre canzoni per muti e dipingere quadri per ciechi. Non è affatto assurdo tutto questo, non è tempo perso. Il tempo veramente sprecato è scrivere poesie, comporre canzoni e dipingere quadri per persone prive di cuore. Però tornerò, quando tutti si saranno dimenticati di me, tornerò. Devo ancora capire se per annientarli o per aiutarli a capire o, forse, per entrambe le cose.

Qualcuno scrisse "Meglio scrivere per se stessi, e non avere pubblico, che scrivere per il pubblico e non avere se stessi". Condivisibile, condivisibilissimo. A volte mi viene da pensare che queste parole siano molto più efficaci dei dieci comandamenti.

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6 commenti:

Curly ha detto...

mmmm io non credo sia tempo perso, ma sono per la libertà d'opionione! ti aspetto... ma torna eh!

Mauro ha detto...

Ehi, fermo lì!!!

Cosa vuoi fare? Andartene? Non provarci nemmeno! E poi noi come facciamo? Devo venire a prenderti a cornate???

Saluti,

Mauro... alias Toro.

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

No, tranquilli io non vado da nessuna parte. Anzi in un certo senso vado via ma solo per trovare un posto più tranquillo.

Dove le parole mie e vostre possano risuonare cristalline, senza inutili rumori di sottofondo. Dove l'arte può essere apprezzata semplicemente per l'emozione che trasmette e non perché tra qualche anno sarà quotata.

Intendevo dire questo.

Vi regalo una chicca:

«Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine.» (Éric Cantona)

Valente

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Se ti metti a citare Cantona allora sei da premio nobel Vale...

L'immagine è bella, ma se la collego al post sembra quasi che tu sia obbligato a salutare il pubblico...

Non comprendo ma mi fido e aspetto...

Vedremo.

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

@ Rospo. Io non saluto proprio nessuno e se saluto è sempre un "Ciao ci vediamo nei prossimi giorni".

Se ti è piaciuta la citazione... torna domani. Facciamo intorno alle 10?

premio petrolio ha detto...

Io lo faccio e basta… come un sordo, muto, cieco e privo di mani che canta, suona, recita e dipinge… ;)