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martedì 8 giugno 2010

Tatuaggi e infradito.

Per una corretta lettura del post, ti consiglio di leggere l'introduzione che trovi qui: INTRODUZIONE. Ti è morto il gatto e chi l'ha morto sono io (I'll be back in Cafonland).

CAPITOLO 1.

In spiaggia ci si mette a nudo è innegabile e, il mettersi a nudo, comporta il mostrarsi interamente e intimamente e senza la benché minima vergogna. Sorvoliamo su reggiseni taglia seconda, protagonisti di imprese epiche, che devono reggere quarte strabordanti, o su tanga, modello filo interdentale, persi in chiappe flacide striate, che riesci a vedere solo quando l'audace proprietaria, improvvisatasi modella per taglie forti, si piega generosamente in avanti per sistemare l'asciugamano a favore di sole. Quel tanga lo vedi, nel pieno del suo incommensurabile dolore e sgomento, urlare "ARIA, ARIA", mentre ti guarda con occhi sofferenti supplicando aiuto. Sorvoliamo anche su quelli (tipo il Re della  Spiaggia qui sopra) che arrivano, si mettono nella posizione zen del "Quattro di bastoni" , e russano per tre ore di fila, svegliandosi con l'alza bandiera in pieno libeccio e la livrea rosso Ferrari. Stendiamo un velo pietoso e passiamo al primo punto del capitolo uno: i tatuaggi.

Non intendo dire che chi ha un tatuaggio è maleducato ma solo, che troppo spesso, viene superato il confine del buon gusto. Secondo una recente ricerca di un'università americana (si dice sempre così quando si vuole dare autorevolezza ad una minchiata di costume), le prossime generazioni potrebbero avere le classiche "voglie epidermiche"  del pigmento dei tatuaggi. Sì, il tatuaggio è così diffuso che entrerà a fare parte del patrimonio genetico, rubando spazio a elementi ormai non più necessari alla vita umana come le sinapsi, i neuroni e/o i tessuti cerebrali. In questi giorni ho assistito ad un campionario di tatuaggi incredibile e qui se volete ne trovate alcuni oltre ogni immaginazione. Dal devoto con il rosario e crocefisso tatuato al collo (salvo poi tirare un porca mado**a ogni dieci minuti) a quello con il nome "ROCCO" tatuato in caratteri cubitali sulla schiena; da quello con la bandiera italiana sulla caviglia che lo faceva sembrare un prodotto low-cost low-quality made in Italy, alla mamma in dolce attesa con un Bart Simpson, nel noto gesto di mostrare le chiappe, in bella mostra sulla spalla. Impossibile tralasciare le citazioni in latino, su corpi dotati di vocabolario italiano ridotto al minimo e privati dell'uso di qualsiasi tempo verbale che non sia presente indicativo o imperfetto, e i Kanji che, con tutta probabilità, sono nomi di piatti giapponesi. Io sono dell'idea che molte persone, invece di profondissime citazioni Zen, sono in giro con scritto sull'avambraccio "Shabu shabu", che altro non sono che fettine di carne di vitello e maiale molto sottili lessate in brodo leggero. Il must, però, tra vari tatuaggi tribali e maori situati in ogni dove, farfalline spiaccicate su decolté improponibili o delfini spiaggiati su girovita, "troppo" girovita, è senza timore di smentite, il tizio smilzo e allampanato con le due scimitarre che incorniciano la scritta "PERSEVERANZA" su un petto piuttosto tisico. Subito dopo aver visto questo popò di capolavoro sono riuscito, con molta fatica, a resistere all'impulso di tatuarmi "PERPLESSITA' E SGOMENTO" sui lombi. Dicevo prima che non associo il tatuaggio al comportamenti incivili, anche se spesso, tatuaggi quantitativamente rilevanti, sono portati a spasso da persone che riescono a indispormi. Rimango dell'idea che è una regola delle buone maniere quella di evitare le esagerazioni.

Esaurito l'argomento tatuaggi, ma  ci sarebbe un saggio in più tomi da scrivere, introdurrei il secondo argomento del primo capitolo. Le comodissime, quanto famigerate e spietate, infradito. Ce ne sono di tutti i colori e le fogge. Il problema è che l'80% (l'ottanta per cento) di chi le indossa non ha conseguito il patentino europeo di camminatore con infradito. Ci vuole così tanto per capire che l'infradito, ma qualsiasi tipo di ciabatta, alza palate di sabbia? E che sarebbe cosa buona e giusta camminare con attenzione e, se possibile, non utilizzare gli asciugamani altrui come cordoli in una chicane di F1? Invece no! Come novelli Alonso e Webber, i piloti di infradito, ti sfrecciano a 250 km/h a 5 centimetri dalla testa, fornendoti un servizio di sabbiature tricologiche non richiesto, quando ti va bene. Nei casi più sfortunati ti ritrovi la spiaggia di Copacabana a ballare samba sulle tue lenti a contatto, mentre avvolto dalla polvere, inutilmente, cerchi di prendere targa e modello delle infradito che ti hanno appena investito.

Leggi il capitolo 2.


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2 commenti:

Gi@nn@ndo ha detto...

Valente, sei sempre pronto a rispondere in modo civile ed educato, vorrei farti i miei complimenti ...
Condivido in ogni caso il tuo pensiero sulle esagerazioni...
Anche io (in veste di frequantatore di spiagge) condivido e mi indispone, la gente che utilizza dei mezzi di locomozione senza patentino, generando delle vere bufere di sabbia....
...saremo forse VECCHI?...
Credo di no! il tuo è solo un piccolo, ma significativo esempio di, quanto sia il mondo animale avvolto da un velo molto, molto, spesso ... (per darti una idea, mi vengono in mente le coperte della nonna quelle che, quando ti infilavi sotto il letto, ti sembrava d'essere schiacciato da una asfaltatrice) ... di egocentrismo, senza porsi il minimo problema o sospetto ignora di fatto di poter dare fastidio,....l' individuo che è senza patentino ha questa incapacità di alzare il piede destro poi quallo sinistro, poi ancora quello destro... poi di nuovo quello sinistro....(forse è un movimento troppo ripetitivo e difficoltoso) ... allo stesso modo assomiglia all'individuo che, parcheggia il suo grande mezzo di locomozione... un pò ovunque ingnorando che il territorio marciapiede è invaso da "microlocomozioni", chiamati passeggini o carozzine, ...deve essere lo stesso individuo che quando fa la spesa il suo carrello è quello che occupa tutta la corsia del supermarket, ...ed ignora la parola PERMESSO fino a quando non utilizzi il microfono del punto informazioni per urlagli nell'orecchio, ...ma assomiglia allo stesso individuo che ad un tuo saluto non è in grado di aprire bocca e contraccambiare un "buongiorno".. che parolona difficile!!! sarà....ed è ancora lì, che sta pensando ma cosa mi avrà detto il mio vicino di casa questa mattina? ... ma la mia domanda è.
Saranno tutti gemelli? ... appartengono tutti alla stessa famiglia, il maleducato di professione è egocentrico non si pone il problema, indipendentemente dal contesto, è un camaleonte si adatta!
Avrei da continuare ma un post non è sufficiente ... è solo un mio pensiero, e sono convinto che i mammiferi apprendono da altri mammiferi, se i mammiferi maggiori non danno l'esempio ... allora è una partita persa ... e se il mammiferopolitico, il mammiferovip, il mammiferogenitore non dà l'esempio ... allora perdiamo anche il campionato, coppa italia e Champions League.

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

Caro Gi@nn@ndo,
da questo momento ti butto sulle spalle il peso di essere il mio filosofo di riferimento per il mercoledì pomeriggio.

Condivido tutto quello che hai scritto e anche quello che hai omesso.