Non so che ora sia ma sta arrivando il giorno. Il sole risorgerà da quel corpo di acqua e volerà in cielo un'altra volta per aiutarci a vivere. Sarà così iniziata la stessa storia di insulti e schiaffi. La stessa storia di tutti i giorni e mai le parole feriranno più delle mani. Eppure non lo lasci mai. Nemmeno quando il sangue si fa sentire aspro e caldo sulla tua lingua. Mille volte il mio telefono ha suonato nella notte e tu dall'altra parte in lacrime. Non parlavi. Solo i tuoi singhiozzi. Non servivano parole per capire che lui l'aveva fatto ancora. Sono passati giorni, mesi, anni e nulla è cambiato. Gli permetti ancora di toglierti la libertà, la dignità, il sorriso. Le tue promesse - lo lascerò lo giuro - finiscono sempre per spaccarsi, come il tuo labbro sotto le sue mani. Una separazione che non arriverà mai perchè, come dici sempre, "lui è così dolce quando mi chiede scusa".
Benvenuto!
lunedì 16 febbraio 2009
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