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giovedì 7 maggio 2009

Facile parlarne ora, direte voi...

quando abbiamo ancora nelle orecchie il commentatore (ormai mitico) che grida "Attenzione!! Due contro... zero!!". Facile parlarne ora dopo un doppio derby vinto, dopo una stagione strepitosa piena di soddisfazioni. Non mi interessa stare qui e dire sono a -19, sono spariti tutti. Chi se ne frega?! A dire il vero non avrei mai pensato di scrivere qualcosa sul Genoa in un blog, mai avrei pensato di avere un blog. Eccomi qui. Facile parlarne ora? Affatto, difficilissimo. Il derby vinto è solo lo spunto. Ero di ritorno da un weekend con amici. Il programma prevedeva rientro a casa e partita in compagnia di ragazza e fidato amico rossoblù. La giornata inizia in maniera fantastica. Poi si scende per colazione. Dopo pranzo si parte. Ma il traffico fa saltare tutti i piani. Finisco in un pub a Monza, come uno scappato di casa, da solo contro tutti. Eh, sì. Perchè il Genoano che si ferma in mezzo alla Brianza a guardare il derby è così fortunato da incontrare tre sampdoriani. Eccomi di fronte alla tv con la mia ragazza vicina (per lei è il primo derby). Capisce subito che sono in trance. Stai bene? mi chiede. Era preoccupata per le mani ghiacciate e il cuore a mille. Vaglielo a spiegare. Amore, so che è una cosa stupida... ma quando gioca il Genoa, specie il derby, mi agito. Nonostante questo mi ama lo stesso. Sappiamo tutti come va a finire. 3-1, tripletta di Milito. Io felice come un bambino e la mia ragazza felice perchè sono felice. Ma c'è un filo di tristezza. Perchè i miei pensieri scivolano tra l'euforia del momento e tanti ricordi passati. Il Genoa è questo. Il cuore vola a chi non c'è più. Agli amici con i quali ho visto il Genoa sprofondare in B, poi in C. A quelli con i quali ho condiviso gioie (poche) e delusioni (troppe). A quelli che dopo aver passato le pene dell'inferno, non sono qui per godersi le gioie del paradiso. Il Genoa è questo. Molti altri tifosi legano i propri ricordi alla coppa vinta, allo scudetto vinto. Noi Genoani ricorderemo senza dubbio questa stagione. Le vittorie nei due derby. Milito e Palladino in "due contro...zero!" correre verso Castellazzi. Milito che fa "tre" con la manina sotto la sud. Ma questi ricordi saranno vicini a quelli dello spareggio di Firenze o della delusione di Ravenna. E' più forte di noi. Perché, alla fine, il Genoa è quello che resta di mille volti, di mille piedi che hanno fatto goal (di norma gli avversari), di mille piedi che hanno sbagliato il controllo di palla (regolarmente i nostri giocatori), ovvero, i ricordi dei tifosi. Le emozioni legate a quella partita di 30 anni fa, contro una squadra dal nome improbabile. Partita del quale ricordiamo tutto, marcatori, condizioni climatiche, ammonizioni. Partita che non ricordiamo per l'aspetto sportivo ma per chi era con noi. I nonni, i padri, gli amici con i quali ci si è abbracciati al goal segnato, con i quali si è mugugnato per il goal preso. Gli stessi amici che sono andati via da Genova, a lavorare altrove, gli amici che si è finito per perdere di vista. Quelli che, quando ti chiamano, non ti chiedono mai come stai. Perché, se ti chiamano entro giovedì, sanno che se il Genoa la domenica prima ha vinto stai bene, altrimenti no; e se ti chiamano dopo giovedì sanno che sei già in tensione per la partita che sta per arrivare. Gli stessi amici con i quali giocavi ai giardinetti, quelli che davanti alla porta gridavano Pruzzo, Pruzzo goalllll!!!!!!!!!! Gli amici che ora sono padri di bambini che al posto di Pruzzo, gridano Milito. Non è importante. I giocatori vanno e vengono, l'importante è chi resta, quel che resta. I colori rossoblù delle maglie, il verde smeraldo del prato. Una favola con 11 principi che corrono dietro ad un sogno a forma di pallone.



Ringrazio Zenarossoblu per il video.

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