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mercoledì 27 maggio 2009

A volte quando mi guardo dentro

A volte quando mi guardo dentro
Vedo castelli
Altre volte solo sabbia
Quasi sempre castelli di sabbia
Quando mi chiedono il mio segno zodiacale
Ogni volta rispondo in modo diverso
E sempre corrispondo
Al segno al quale dico di appartenere
Ecco perché leggo sempre l’oroscopo
Ogni giorno posso scegliere il segno
Che mi augura una splendida giornata
Ci sono giornate che sono amabile e irresistibile
Ma di solito in quelle giornate ho la febbre
E non posso uscire
Ho avuto giornate che tristezza e malinconia
Erano talmente forti da anestetizzarmi
E farmi quasi sentire bene
Certe notti la vita è così reale da sembrare assurda
E spesso la gente è così assurda da essere reale
Ci sono donne che mi hanno amato
Perché hanno avuto la voglia di conoscermi meglio
Altre mi hanno lasciato
Per lo stesso motivo
L’altro giorno ho scoperto che misericordia
È il nome di un pugnale
Che i cavalieri medievali usavano
Per dare il colpo di grazia al nemico ferito mortalmente
Forse è per questo che non credo
In un Dio misericordioso
Anni fa dal dentista ho conosciuto una ragazza bellissima
Dagli occhi verdi e i capelli rossi
Mi salutò dicendo
Ciao ci vediamo dopo
Ed io ubriaco dei suoi occhi verdi
Risposi ok va bene
Dimenticando di chiedere dove e quando
Capita a volte che certa gente per annientarmi
Mi insulti e mi mortifichi con cattive maniere
A me basta chiudere gli occhi
Per cancellarla dal mondo
Ho un amico che ha sempre amato le ombre cinesi
Era così bravo a fare l’aquila
Che un giorno le sue mani sono volate via
E quando si sente giù di morale si consola
Pensando a cosa sarebbe successo se fosse stato
Altrettanto bravo a fare il coccodrillo
Ci sono giornate nelle quali
Fantasia è la mia migliore amica
Mentre in altre
Si prende qualche momento di pausa
Ma non mi abbandona mai veramente
Ho avuto amori che mi hanno baciato
Facendo sudare il loro corpo sul mio
Ed altri che mi hanno tenuto stretto per tutta la notte
Senza essere mai veramente con me
Ho amato persone delle quali ho dimenticato il nome
Ed ho avuto nemici che ricordo con affetto
Mi è capitato di persone
Che mi hanno dato del cretino
Altre del pazzo
Perché mi hanno parlato per ore
Senza che io capissi nulla
Ma la farfalla che ho nella testa mi ha rassicurato
Dicendomi che sono loro ad essere incomprensibili
Mia mamma dice sempre che ho la testa fra le nuvole
Eppure io mi sento uguale anche quando il cielo è terso
L’altro giorno un colpo di vento
Mi ha fatto tornare in mente
Che da piccolo ho avuto un aquilone rosso
Che proprio il vento mi portò via
Ricordo che piansi
O forse no
E mio padre mi disse che l’aquilone
Era volato via perché così è la vita
Quel giorno crebbi un po’
Perché capii che niente è per sempre
L’altra notte ho parlato con solitudine
Lei sosteneva che io sono solo
Perché passo troppe notti con lei
Ma alla fine l’ho convinta
Che non potrò mai essere solo veramente
Finché lei sarà con me
Era un discorso surreale da tre di notte
Di una notte ad alta gradazione alcolica
Eppure lei tornata a casa si è uccisa
Ora sono solo veramente.
Ecco perché scrivo queste cose senza senso
Seduto sul trono del mio più bel castello di sabbia
In attesa che l’alta marea arrivi lenta
E lenta cancelli il mio regno
Il mio castello
E infine me.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Considerato che ho da fare trovo la tua poesia logorroica e la tua logorrea narcisistica...
comunque divertente e latentemente bergonzoniana
quindi
pace e bene.
pAp

Valente Diffidente ha detto...

Se lo pensi veramente per me è è un complimento. Era proprio quello che volevo comunicare.

Pace e bene anche a te.