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giovedì 11 giugno 2009

Gioacchino Bonsignori si autocensura al TG5

Il giornalista Gioacchino Bonsignore fa delle domande riguardo al risultato dell'anno precedente del partito di Berlusconi. Quando gli viene fatto notare che era leggermente inferiore, il fedele paladino dell'informazione, risponde "Lo chiedo solo per curiosità, per capire chi ha perso, non penserai mica che lo diciamo". Questa è la classe giornalistica italiana. Un classe da rimandare a settembre, anzi, da bocciare. C'è da riflettere parecchio su quello che sta succedendo in Italia. Una repubblica sempre più fondata sul palinsesto, con un'istruzione che sta andando a puttane, che scende in piazza per protestare... sì, ma solo quando viene ceduto Kakà. Un situazione che è sempre più una china pericolosa. Le notizie non vengono riportarte se scalfiscono l'icona vincente dell'Imperatore. Case editrici che non pubblicano un premio Nobel come José Saramago (link) perché mette gli italiani davanti ad un triste evidenza. Sempre più schiavi di una confusione comunicativa che mette tutti contro tutti facendo perdere qualsiasi spirito critico. Se critichi Berlusconi, nessuno ti da risposte plausibili, salvo dirti che "anche gli altri però non sono santi", oppure, vieni criticato di essere comunista.

"La bellezza è verità, la verità è bellezza: questo è tutto ciò che voi sapete in terra e tutto ciò che vi occorre sapere." John Keats, Ode su un'urna greca.





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