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giovedì 4 giugno 2009

Tra Kakà e José Saramago: le stranezze dell'editoria italiana.

Mi sento un po' stupido a scrivere questo post nei drammatici giorni della possibile cessione di Kakà al Real Madrid o al Chelsea. Poi, alla fine, magari resta dov'è. E' bello sapere che ci sono tifosi che cambieranno il proprio voto politico se il giocatore rossonero verrà ceduto. Credo sia un segno dei mediocri tempi che stiamo vivendo. "Beato il popolo che non ha bisogno di eroi" diceva un tale e, purtroppo, noi di eroi non possiamo farne a meno. La classe politica è l'espressione della classe elettorale... il problema è che poi si innesta un circolo vizioso. Sto divagando. Chiedo scusa se in tempi di calcio mercato parlo di uno scrittore ma il paragone calza. I migliori giocatori sono ambiti dalle squadre più forti che se li contendono a suon di milioni di euro. I più forti di tutti Diego Alberto Milito e Thiago Motta sono volati da tempo a Milano, sponda nerazzurra. Kakà, probabilmente, convolerà a nozze in Spagna o in Inghilterra. Altri fortissimi saranno al centro delle trattative di mercato. E' così da sempre e sempre sarà così. Però una cosa curiosa mi ha colpito nei giorni passati. José Saramago non è un esotico attaccante, tantomeno un istrionico fantasista, più semplicemente è uno scrittore che ha vinto il Nobel per la Letteratura nel 1998 e che in Italia ha pubblicato circa 20 titoli per la casa Editrice Einaudi. Immaginate che Kakà si presentasse alla dirigenza della vostra squadra e, dispostissimo a qualsiasi ingaggio anche un euro simbolico, dicesse "voglio giocare per voi" e la vostra dirigenza rispondesse "no, grazie non ci interessi". Voi che fareste? Io, oltre a torturare il mio presidente costringendolo all'ascolto continuo dei cd di Marco Carta e Anna Tatangelo, mi farei delle domande. Invece, la vicenda Saramago, pare non interessi a nessuno. Cosa è successo per essere precisi? Niente di grave se fossimo in Eritrea o Cina, visto che simili restrizioni sono all'ordine del giorno. Visto che siamo in Italia la cosa avrebbe dovuto suscitare un minimo di indignazione. Praticamente Saramago, scrittore portoghese di fama mondiale definito da Harold Bloom "il romanziere maggiormente dotato di talento ancora in vita. Il Maestro è uno degli ultimi titani di un genere letterario in via di estinzione", si è visto rifiutare da Einaudi la pubblicazione del suo ultimo libro. Strano la Einaudi ha sempre lavorato in massima autonomia. Il libro in questione, già pubblicato in Portogallo e in Spagna, dal titolo "Il quaderno" come il blog dello stesso autore (qui il link tradotto in italiano), parla anche di Berlusconi e tra le altre cose lo definisce come "un capo mafioso". Einaudi, stando a fonti vicine allo scrittore portoghese, non è interessata ai suoi saggi ma solo alle opere narrative. Scelta legittima. Strana ma legittima. Alla fine José Saramago è un premio Nobel e qualunque casa editrice vorrebbe un pallone d'oro della letteratura nella propria rosa. Prendiamo atto della scelta editoriale di Einaudi. Impossibile, però, non pensare al fatto che Einaudi fa parte del gruppo Mondadori che a sua volta fa capo al Presidente del Consiglio. Curioso che Einaudi abbia rifiutato, (o forse censurato preventivamente?), un altro lavoro "Il corpo del capo" di Marco Belpoliti che parla in maniera non troppo lusinghiera di Berlusconi. A voi tirare le conclusioni. Per la cronaca Belpoliti è passato in casa Guanda mentre Saramago vedrà il suo libro rifiutato andare in stampa con Bollati Boringhieri. Una domanda, però, devo farla. Secondo voi, quanti urlerebbero allo scandalo se Kakà l'anno prossimo rimanesse senza contratto?

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12 commenti:

Unknown ha detto...

ciao, sono il ragazzo che traduce il blog di Saramago. Volevo farti i complimenti, questo è uno dei post più interessanti letti sull'argomento.
a presto
Massimo

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

Grazie mille,
il tuo commento mi ha illuminato la giornata!! Lascia basiti che una notizia del genere sia passata sottotraccia.

Buon lavoro.

Valente

Anonimo ha detto...

In realtà, Einaudi ha già pubblicato i saggi di Saramago: Di questo mondo e degli altri, edito nel 2006, era assolutamente tale.

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

Allora è ancora più curioso il fatto che abbia rifiutato questo. Che ne dici?

Anonimo ha detto...

La notizia non ha nulla di trascendentale. Io sono un editore e pago per le opere che voglio editare e tu sei uno scrittore e sei pagato per le opere che scrivi. Se tu scrivi che io editore sono un mafioso ..... e che gli italiani sono un popolo decadente ..... permetti che io possa decidere di NON darti i MIEI soldi ?
Mica gli viene impedito di pubblicare in Italia !!
Pubblichi con Rizzoli, con edizioni e/o o con chi diavolo vuole le sue opere. Ho amato Saramago moltissimo ed i suoi meravigliosi romanzi hanno accompagnato la mia vita, specie i momenti brutti. Mi davano forza e speranza. Non riesco a tollerare che dia sostanzialmente dei "mafiosi" a qualche milione di italiani. Non comprero' quest'opera e glielo ho anche scritto personalmente. Io non credo che nessuno abbia il diritto di dare dei mafiosi a milioni di italiani, me compreso, che il voto a Berlusconi lo devo dare per forza visto le alternative che mi sono state proposte negli ultimi 20 anni.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con l'ultimo commento.
Mettiamo che io venga qui a dire che il tuo blog è uno sterco e tu una canaglia, senza nemmeno conoscerti e sapere quello che fai. Dipendesse da te, mi pubblicheresti?
Cambierebbe il tuo giudizio sapere che io sono Pelè o Italo Calvino?
Saramago oltre che uno scrittore eccelso è una degnissima persona, ma con questo odio per Berlusconi che ignora la malafede e l'ipocrisia dei suoi avversari non si rende conto del danno che sta facendo.
Visto che non è la prima volta che leggo di persone come te che in buona fede lo citano devo proprio scrivergli di persona.

Anonimo ha detto...

Scusa, ma quando ho letto dell'autonomia Einaudi in epoca berlusconiana mi sono sganasciato dalle risate. In effetti, l'autonomia di pubblicare ce l'ha, ma sul cosa/chi e quanto è visibile ad occhio sui cataloghi degli ultimi anni ormai ridotti al lumicino.

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

Mai parlato di "autonomia Einaudi in epoca berlusconiana". Ho scritto che "la Einaudi ha sempre lavorato in massima autonomia". Anzi, come scrivi tu, l'epoca a mio modesto parere, coincide con la fine di questa autonomia. Altri libri sono stati rifiutati da Einaudi:
- le poe­sie politiche postume di Giovanni Raboni
- Duca di Mantova di Franco Cordel­li,
- Corpo del capo di Marco Belpoliti.

Comunque, se avessi effettivamente scritto di autonomia in epoca berlusconiana, avresti tutte le ragioni di sbellicarti.

Ciao
Valente

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

Per il primo anonimo. Sarà, ma la notizia mi ha fatto pensare e non poco. E' vero, Saramago ha dato dei pareri trancianti su Berlusconi. Pareri non basati su antipatie personali ma fondati su documenti legali. In Italia, Berlusconi sbandiera ai quattro venti la sua assoluzione per innocenza ad ogni processo. La verità dice che troppo spesso i suoi processi sono andati in prescrizione o, addirittura, non è stato processato per quella porcheria del Lodo Alfano. Io, faccio un lavoro che mi porta spessissimo all'estero e, purtroppo, devo constatare che l'opinione che hanno di Berlusconi, e di conseguenza degli italiani che lo votano, è pessima. Per quanto riguarda l'editoria, se tu non mi pubblichi perché ritieni che il mio romanzo fa schifo, sono pienamente d'accordo con te. Se, invece, non puoi farlo perché ho scritto, basandomi su documenti legali e prendendomi ogni responsabilità, che il tuo editore è un mafioso la cosa assume tutt'altra connotazione. Quella della censura.
Io, con il mio scarso portoghese, ho letto l'articolo di Saramago, e non fa altro che dire quello che dicono tante altre testate estere.

Per quanto riguarda il voto, concordo con te le alternative sono penose e incapaci. Ma preferisco prendere un garzone incapace, piuttosto di uno che mi frega la cassa.

Valente

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

Per anonimo due. Sei liberissimo di venire qui e dire che il mio Blog è una schifezza. Puoi farlo senza problemi, qui i commenti non sono filtrati. Chiaramente poi ti chiederei di argomentare il tuo commento, non escludo che tu possa avere ragione e non è detto che, un eventuale scambio di pareri, possa migliorare questo mio spazio per condividere le mie idee.

Se mi dai della canaglia, ovviamente la cosa non mi farebbe piacere. Però, tu scrivi "senza nemmeno conoscerti e sapere quello che fai". Saresti tu a fare un figura barbina ed io ci metterei meno di 1 secondo a portarti in tribunale e chiederti dei danni d'immagine e morali. Sempre che tu non possa usufruire del Lodo Alfano ma, così su due piedi, tenderei ad escluderlo. :-D

Per quanto riguarda Saramago, lui ha scritto conoscendo e sapendo quello che fa il personaggio attaccato. Leggendo il testo in questione, con il mio limitato portoghese, ho constatato che Saramago non offende gli italiani, anzi, il suo scritto è un monito per far attenzione. Saramago ha vissuto la dittatura di Salazar, e se mette in guardia l'Italia dal pericolo della censura... io un minimo di peso lo darei al suo parere. In un intervista ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Dev’essere duro vivere quando il potere politico e quello imprenditoriale si riuniscono. Non invidio la sorte degli italiani, però in­fine è nella volontà degli elettori mantenere questo stato di cose o cambiarlo». Un commento simile, secondo il mio modesto parere, non offende milioni di italiani anzi, denota una grande stima nei loro confronti.

Credo che questo argomento richieda un post più approfondito. Spero di rivedervi qui.

Ciao
Valente

Zio Scriba ha detto...

In un giorno non lontano in italia si pubblicheranno SOLO libri di Kaka', dopo quelli di Totti e di Gattuso, e naturalmente i diari delle rispettive mogli, concubine e cugine suore. Giusto dire che un editore pubblica quello che gli pare (siamo un paese che ha ignorato Morselli e glorifica Moccia, il figlio di Pipolo), ma proprio non capisco certe permalosità italiote: all'estero lo sanno TUTTI, senza bisogno che lo aggiunga il meraviglioso Saramago (uno dei pochi degni Nobel degli ultimi decenni) che siamo un paese di mafiosi schifosi!

Cannibal Kid ha detto...

l'ennesima vicenda schifosa di cui sono venuto a conoscenza solo da poco. purtroppo l'impero berlusconiano si estende ovunque, pure sull'editoria e pure su einaudi che ha perso la sua antica libertà. e questo tanto alla maggioranza degli italiani non interessa minimamente. siamo una situazione tristemente unica nel mondo