Benvenuto!

Il solo fatto che tu sia qui già mi gratifica. Che dire di più? Ormai visto che ci sei partecipa, leggi e commenta. Una sola richiesta. Quando te ne andrai non chiudere la porta!

venerdì 10 luglio 2009

Appostamento alle poste...

Luglio. Giorno 8. Mi sveglio alle 9.30. Sono disoccupato, perché cazzo mi dovrei alzare prima? Metto giù i piedi dal letto, sbadiglio e mi stiracchio. Barcollo fino al bagno e, al contrario del motto, barcollo e mollo. Eccome se mollo. Mi lavo le mani e con le mani pulite la faccia. Mi guardo allo specchio e, conscio del fatto di aver fatto abbastanza per oggi, preparo per la colazione e mi siedo sul divano. Guardo un po' di omnibus (mi piace Enrico Vaime) o faccio del sano revival televisivo con Magnum P.I. Dove ero rimasto? 8 luglio 2009. Sono sul divano in procinto di pucciare il mio biscotto (macine mulino bianco) nel caffé latte ma suona il citofono. CHE PALLE!

Sì?
Posta, c'è da firmare.
Va bene, arrivo.

Sono in mutande, metto maglietta e bermuda. Prova alito con conchetta. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (nel mio caso il mio alito). Pazienza, non devo limonare il postino. Esco. Arrivo dal portone e non c'è nessuno. Mi guardo in giro. Nessuno. Boh. Guardo nella posta e trovo il foglietto giallo. Raccomandata da ritirare da domani dopo le 10.30. Ma porca merda. Se suoni aspettami maledetto postino!! Ritorno in casa bestemmiando in 5 lingue diverse.

Giorno dopo: 9 luglio 2009. Mi sveglio alle 9.30. Rito del bagno con barcollo e mollo. Colazione. Mi faccio bello eliminando anche la morte dalla bocca. Mi sento in formissima. Bicicletto fino alle poste. Prima faccio un salto in biblioteca per riportare un dvd. Leggo i giornali aggratis e verso le 11 volo in posta. Dieci minuti di coda.

Buongiorno dico porgendo il tagliandino giallo.
Buongiorno... per le raccomandate domani.
No, c'è scritto il giorno dopo. L'ho ricevuta ieri. Dunque, oggi. La prego, non mi metta confusione sul tempo che è una delle poche certezze che mi è rimasta.
No, è che abbiamo avuto un disguido e la sua raccomandata non è in ufficio.
Solo la mia? Mmmmhhh, è uscita ieri e non è più tornata? Oddio cosa le è successo?!?!
Non solo la sua. Tutte quelle di ieri. Può provare dopo le 13 o domani.
Ok, non c'è problema, tanto le ore di ferie a me le regalano (che ne sanno che sono disoccupato?)

Come nelle telecronache delle partite di calcio.
Tiro di Valente... non va!
Torno a casa.

Venerdì 10 luglio 2009. Come i due giorni precedenti. Colazione e Magnum P.I. In formissima. Volo in paese biciclettando. Velocissimo. Sembro il protagonista di Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Solo che non ricordo il particolare di lui che si schianta nella folla del mercato del venerdì mattina. Arrivo in posta. Coda epica.

Quattro sportelli ma solo due operatori. Sei persone davanti a me. Mai che ci sia qualche giovane patatina da friggere. Anzi. Davanti a me un signore sovrappeso, con ampia psoriasi sulle braccia e un'ascella fetida. Cinque persone davanti a me. Lunghissima pratica. Mi guardo in giro e inizio a leggere di tutto. "Il tuo lavoro si è evoluto. E il tuo conto?" Il mio conto non lo so. Di certo che il mio sportello poste regredisce. La signora dietro il vetro avvisa tutti che alle 11.50 lo sportello 1 chiude per preparare tutta la posta in uscita. Dopo questo riprenderà il servizio. Sempre quattro persone davanti a me. Penso che avrei potuto portarmi un libro da leggere. Mi mancava giusto il secondo volume di Anna Karenina. Sarebbe stata un'ottima occasione per terminarlo. Leggo anche l'opuscoletto che pubblicizza la sim delle poste. Non ho proprio più un cazzo da fare. Inizio ad innervosirmi. Quasi mezz'ora di coda. Mezz'ora di vita vissuta inutilmente in coda per ritirare una raccomandata. Tre persone davanti a me. Faccio un aeroplanino con l'avviso giallo. La carta però non è adatta. Mi casca l'occhio sullo shop delle poste. C'è il cd di Biagio Antonacci. Scoppio a ridere. Il titolo è "Il cielo ha una porta sola". Mi guardano come se fossi pazzo. Per un momento valuto l'idea di passare come pazzo, magari si scostano e mi lasciano "pazzare". Quando mai! Allora guardo la signora dietro me e mi giustifico. Nella mia testa avevo cambiato il titolo del ciddì. La posta ha uno sportello solo. Lei sorride, più per cortesia che per convinzione. Tre persone davanti a me. Un tizio davanti al sottoscritto apre la Gazzetta dello Sport. Articolo su Milito e Motta all'Inter. Già che la giornata non fosse di merda. Due persone davanti a me. SOLO UNA! Tocca a me. Consegno il mio foglietto giallo. La signora lo prende, controlla e parte alla ricerca della mia raccomandata. Torna dopo qualche secondo porgendomi i fogli da firmare. Firmo e ritiro. Esco dalle poste. Apro la busta. Una multa! Porca merda!! Due giorni di coda per ritirare una multa. Eccesso di velocità. Ho fatto due giorni di coda in posta per ritirare un multa che dovrò ripagare in posta. Victor Hugo diceva che "la libertà comincia dall'ironia".

Nella foto: io dopo ore e ore di coda torno a casa in bicicletta.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!

Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Articoli correlati per categorie



3 commenti:

P. ha detto...

bellissimo il tuo blog complimenti sei molto bravo a scrivere ti trovo piacevole e scorrevole. sarò un tuo lettore accanito e spero ci possa essere un bello scambio di idee e opinioni ^^
a presto

Marco ha detto...

Molto scorrevole come lettura! Mi piace molto..e concordo sul fatto che le poste fanno innervosire!

Valente il ragazzo diffidente ha detto...

Grazie mille!! Spero di rivederti
qui sul blog!!

Valente